L’ennesima presa per il ….

L’idiozia, l’arroganza e soprattutto l’estrema ignoranza dei soliti trinariciuti non smette mai di sorprendermi, sempre in negativo ahimé!
Protagonista, stavolta, è la rossa Toscana, la terra di Dante, Guido Cavalcanti e Boccaccio, tra gli altri.
La geniale Regione Toscana ha pensato bene di affidare ai partigiani, anziché alle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, il compito di dar lezione a degli studenti su quella mostruosità che furono le Foibe!
Praticamente come se nazisti negazionisti tenessero lezioni sull’Olocausto!
O come quando l’invasione delle Americhe, e il genocidio dei Nativi, sono state raccontate dagli invasori europei come scoperta del Nuovo Mondo, conquista del West, colonizzazione, e gli Indiani descritti come selvaggi, diavoli rossi, assassini ecc., o come se un domenicano medioevale parlasse di inquisizione e stregoneria.
Il progetto regionale prevede fino a venerdì una Summer School per 25 docenti, e a febbraio una gita in loco con gli studenti. Supervisiona l’Istituto storico della Resistenza!
Non solo: curerà il progetto tale friulana Alessandra Kersevan, quella immane ignorante che ha così definito le Foibe:
 «Nelle foibe non sono finite donne e bambini, i profili di coloro che risultano infoibati sono quasi tutti di adulti compromessi col fascismo. I casi di alcune donne infoibate sono legati a fatti particolari, vendette personali, che non possono essere attribuiti al movimento di liberazione». E ancora: «In città come Trieste il collaborazionismo interessò tante categorie di persone, e molti di quelli che vengono definiti civili erano collaborazionisti, delatori di professione, spioni che denunciavano gli ebrei. L’attenzione a questi fatti è funzionale alla criminalizzazione della resistenza jugoslava che fu la più grande resistenza europea. Di riflesso si criminalizza tutta la resistenza, e si è aperto il varco per criminalizzare anche quella italiana». Il finale è vergognoso: «Commemorare i morti nelle foibe significa sostanzialmente commemorare i rastrellatori fascisti e i collaboratori dei nazisti. Per gli altri morti, quelli vittime di rese dei conti o vendette, c’è il 2 di novembre».

Capito? Li chiamano gli altri morti….per queste merde umane esistono solo i loro di morti.  Non c’erano donne, dice lei…..e le donne come Norma Cossetto, torturata, violentata, e gettata nelle Foibe dove le mettiamo? E ce ne sono state tante,cara la mia ignorante, negazionista e…..tanto altro che mi censurerebbero!

Ma le vere vittime non possono parlare, vero, trinariciuti di merda??? E’ bene che non si sappiano le schifose porcate compiute dai partigiani comunisti!
Peccato per voi deficienti che ormai le conoscano TUTTI! E io personalmente non finirò mai di divulgarle!
Avete manipolato la storia a vostro piacimento per anni distorcendo la realtà e dando una visione unica, la vostra, di tutto, ma la verità, sappiatelo bene cari ignoranti, viene sempre a galla! Specie se la gente studia e s’informa!

Intanto riporto l’intevista a Gino Paoli tratta dal Corriere della Sera:
«Mio padre, figlio di un operaio analfabeta delle ferriere di Piombino, aveva fatto l’accademia di Livorno ed era arrivato ai cantieri di Monfalcone come ingegnere navale. Là aveva sposato mia madre, che invece veniva da una famiglia benestante, i Rossi. Io sono nato nel 1934 e ho vissuto i primi mesi Monfalcone, poi ci siamo trasferiti a Genova. Dieci anni dopo, parte della famiglia di mia madre morì infoibata. miei parenti non erano militanti fascisti, erano persone perbene, pacifiche. Ma la caccia all’italiano faceva parte della strategia di Tito, che voleva annettersi Trieste e Monfalcone. I partigiani titini, appoggiati dai partigiani comunisti italiani, vennero a prenderli di notte: un colpo alla nuca, poi giù nelle foibe. Mia madre e mia zia non hanno mai perdonato. Mi ricordavano spesso i nomi dei loro cari spariti in quel modo, senza lasciare dietro di sé un corpo, una tomba, una memoria. Peggio: una memoria negata. Per questo mia zia odiava gli jugoslavi; e per me è stata una bella sorpresa, da adulto, andare per la prima volta in Jugoslavia e scoprire che non erano affatto tutti così……. Una parte della nostra famiglia è finita nelle foibe e di queste cose per decenni non si è parlato. E la sinistra porta una responsabilità culturale, perché il partito doveva coprire la connivenza dei partigiani rossi con la strategia di Tito. Ci vorrà un altro mezzo secolo perché le passioni si spengano e se ne parli liberamente. Atrocità hanno commesso anche gli alleati che risalivano l’Italia. Le truppe d’assalto avevano il diritto, riconosciuto per iscritto, di saccheggiare e stuprare: e le truppe d’assalto erano per gli americani i neri, per i francesi i marocchini, per gli inglesi gli indiani. Le conseguenze le hanno patite le donne italiane, finché queste truppe non si sono attendate al Tombolo, in Toscana, in un accampamento frequentato da femmine alla disperata ricerca di cibo, finché non sono arrivati gli americani ad arrestare tutti.».
Il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli chiede alla Regione di rimediare all’immane cazzata:
«Organizzare un evento del genere senza coinvolgere associazioni di riferimento è grottesco, oltre che evidentemente strumentale – sottolinea Donzelli -. Il presidente della Regione, Rossi è rimasto al Pci di Palmiro Togliatti che il 30 aprile 1945 chiese ai triestini di accogliere gli infoibatori titini come liberatori: ancora una volta la sinistra dimostra di non credere nella memoria condivisa e di essere ostaggio degli integralisti dell’antifascismo anche quando l’antifascismo non c’entra. Non c’è da inquadrare storicamente niente, non c’è giustificazione al dramma delle foibe e dell’esodo. Interpretare in questo modo la mozione presentata da Fratelli d’Italia e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale è provocatorio: la Regione ha il dovere di onorare la memoria delle Foibe, fatto storico che ha provocato l’occultamento di migliaia di cadaveri italiani, militari e civili, trucidati dall’esercito e dai partigiani comunisti. Aprire la porta delle istituzioni a ricordi faziosi sul ‘900 è gravissimo».

Aggiungo: trinaricuti mi fate ogni giorno più schifo!
Almeno, finalmente, qualcuno ha denunciato madame Boldrinova perchè ha offeso gli italiani! Ora, mi aspetto il solito troll trinariciuto che grida alla bufala perchè ama la sboldry, ma sappia che Niki Dragonetti, ex imprenditore di Cassino ( frosinone) nonchè coordinatore provinciale dei Popolare per l’Italia, ha scritto una denuncia di ben 12 pagine in cui accusa la Boldrini di aver offeso gli italiani ogni volta che li ha accusati di razzismo e per aver twittato: ”  Europa, resistenza a cedere quote sovranità.
Ma traguardo va raggiunto o prevarranno disgregazione e populismo”.
Secondo Dragonetti, le parole della presidenta sono punibili come reato di istigazione a delinquere: “Laddove la cessione della sovranità avviene oltre i limiti del dettato Costituzionale, anche se in assenza di violenza, ricorre la piena punibilità dell’ex articolo 243 del codice penale: atto ostile”.
Speriamo venga fatta giustizia contro i nemici del Popolo Italiano che, guarda caso, sono tutti a sinistra!

 

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6 pensieri su “L’ennesima presa per il ….

  1. Agghiacciante..

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  2. ROSARIO ZAPPALA'

    Proprio ai complici dell’eccidio degli istriani hanno dato quel compito. D’altronde erano komunisti anche loro, come quelli che comandano in Toscana, le merde

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    • Infatti. I soliti paladini della democrazia. Dimostrano ogni giorno la propria codardia,falsità e ipocrisia! Hanno paura che si conosca la verità e sputano sui morti altrui

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  3. quali partigiani ? I pochissimi oggi ultra90enni ? La banda esiste ancora solo per incassare $$$

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