Finalment trovo un po’ di tempo per scrivere qui in un giorno di grande festa per me e la mia famiglia: oggi è il giorno più lungo dell’anno, il giorno del Solstizio d’Estate, giorno di festa per noi che crediamo e professiamo l’Antica Religione.
Solstizio deriva dal latino solstat, cioè il Sole che si ferma: infatti il sole si ferma davvero prima di riprendere il suo ruotare discendente.
Oggi il Sole raggiunge il suo culmine, il suo trionfo di luminosità, è il giorno in cui la luce dura di più e la notte di meno e la magia raggiunge il massimo della sua potenza.
E noi ci prepariamo a ricevere il massimo da questa sua potente energia, quella che unisce indissolubilmente il Cielo con la Terra, la Dea con il Dio.
Celebriamo Litha, il giorno del Solstizio d’Estate, Dea del grano e delle messi, della fertilità e della maturità dei frutti.
La Dea, che ha sposato il giovane Dio a Beltane, adesso è incinta e diventerà Madre grazie al calore e all’energia del Sole che infonde nuova vita alla Natura e agli animali: i frutti e le messi maturano e gli animali danno alla luce i propri piccoli.
Il seme del grano falciato rappresenta il Dio che si sacrifica e muore per poi risorgere dal proprio seme grazie all’intervento delle Dea, in un ciclo infinito.
I rami di vischio in questo periodo sembrano d’oro puro, come il falcetto d’oro a forma di mezzaluna ( rappresentante la Luna e il Sole insieme, l’Acqua e il Fuoco, il Femminile e il Maschile) che utilizziamo per raccoglierli e conservarli come potenti talismani e come cura per diversi malanni, come a Yule.
Ma non solo il Vischio: in questi giorni raccogliamo anche il Sambuco, di cui adoro la marmellata, le Felce, la Verbena, l’Iperico ( o erba di S. Giovanni, una delle erbe pèiù curative),l’Artemisia, la mia dorata Lavanda, il Timo, la Piantaggine, il Finocchio e la Ruta.
Tutte erbe curative e con grandi poteri esoterici.
Stamattina all’alba abbiamo raccolto la rugiada nei campi, che conserveremo, e camminato scalzi sull’erba bagnata e stasera festeggeremo con una bel bagno nel nostro laghetto e poi mangiando e danzando accanto ad un falò di legno di quercia, sotto una delle nostre tantissime piante di Noce. Ovviamente non ci dimentichiamo mai di divivdere la nostra gioia e il nostro cibo con i fratelli animali, sempre protagonisti principale nelle nostre vite: noi li amiamo, li serviamo e li aiutiamo. E soprattutto non li mangiamo e non usiamo la loro pelle per vestirci!
Il velo tra i mondi diventa più sottile e chissà che stanotte, durante una nuova passeggiata sull’erba bagnata, non ci capiti di incontrare qualcuno del piccolo popolo, come elfi o fate, o magari qualche spirito.
Io sono già vestita di rosso…..
Buon Solstizio a tutti voi! E a presto, tempo consentendo. Intanto vi abbraccio tutti con grandissimo affetto.