La scoperta della Tomba di Lavau, risalente al V secolo a. C. , in Francia. ha vinto il premio International Archaeological Discovery Award chiamato Khaled al-Asaad in ricordo dell’archeologo assassinato dai bastardi dell’isis a Palmira, che è dedicato alle più significative scoperte archeologiche e promosso dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.
È l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato al magnifico mondo dell’archeologia e agli archeologi, coloro che, con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica rischiano e sudano sette camicie in nome della storia e della conoscenza riportando in vita il passato da molti dimenticato o sconosciuto.
Ma chi era questo Lavau? Mi chiederanno quelli che non sono del mestiere.
Lavau, intanto, non è il nome dei resti scoperti ma una piccola città sita nella regione di Champagne, a 100 km da Parigi.
I resti rinvenuti non si sa se appartengano ad un uomo o a una donna: gli archeologi francesi sono propensi a credere che siano quelli di un uomo, un principe Celtico vissuto nel V secolo a. C quando noi di religione Druida ancora eravamo tanti e liberissimi di professare la nostra Religione in santa pace.
Al centro di un tumulo di 40 metri di diametro, il defunto riposa in una vasta camera funeraria di 14 metri quadrati, con un grande altare sacro. La camera è una delle più ampie rinvenute intorno alla fine della prima età del ferro pre romana.
Oltre all’altare la tomba contiene numerose ricchezze appartenenti al corredo funerario: bacini, un cesto di bronzo, una ceramica decorata, un coltello ancora nella propria custodia, ma soprattutto un grande calderone rituale di bronzo di circa un metro di diametro, probabile opera di artigiani greci o etruschi, ornato accanto alle quattro maniglie da alcune raffigurazioni di quella che per me è la testa del dio Cernunnos, qui rappresentato con le tipiche corna, barbuto, con orecchie taurine e tripli baffi. Il bordo del calderone è decorato con otto teste di leoni. Al suo interno è stato rinvenuto un’oinochoe in ceramica attica a figure nere che ritraggono il dio Dioniso disteso sotto una vigna con una figura femminile di fronte. E’ una scena di banchetto. Secondo gli archeologi le teste sul calderone non rappresenterebbero il dio Cernunnos ma il dio greco dei fiumi Acheloo figlio dei titani Oceano e Teti ( o di Urano e Gea in altre versioni), rappresentato in mondo molto simile.
Lo scheletro porta addosso diversi preziosi ornamenti: una torque d’oro di 580 grammi di peso, due braccialetti d’oro, una polsiera in lignite. Vicino alla testa sono state trovate diverse sfere d’ambra finemente lavorate, provabile ornamento di lunghi capelli.
Gli archeologi sono riusciti a raccogliere anche resti di scarpe, vestiti e un gancio in corallo.
Le altre scoperte dello scorso anno che si sono contese la vittoria sono: i 22 relitti sottomarini nell’arcipelago di Fourni (Grecia), il monumento sotterraneo nei pressi di Stonehenge (Inghilterra),90 monoliti risalenti a 4.600 anni fa, la nuova struttura preistorica, o henge, interrata di Durrington Walls (Inghilterra), la tomba etrusca di Città della Pieve (Italia), vincitrice dello Special Award, e le tombe della Necropoli di Khalet al-Jam’a (Palestina) in cui ha collaborato con i palestinesi una piccola équièe dell’Università la Sapienza di Roma.
anche la brocca in primo piano ricorda l’arte greca o micenea… strano trovarli in Francia… credo ci sia molto da studiare in quella tomba 🙂
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Come mi piacerebbe metterci le mani! Ricordo ancora quando a Parma abbiamo rinvenuto delle tombe etrusche:che soddisfazione e che goduria studiarle 😊
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Perchè non ce ne scrivi?
Un dono
http://www.montagneselvagge.com/2016/07/16/in-bocca-al-lupo-laugurio-migliore-che-si-possa-fare/
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Ne parleró .Grazie😊 w il lupo
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bellissimi i tesori scoperti…strano non siano riusciti a capire se uomo o donna lo scheletro: evidentemente le ossa del bacino sono frantumate…e neppure da aotre? che curioso, comunque il ritrovamento è splendido…
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Le ossa sono rovinatissime,forse da ulteriori esami si scoprirà di più. É stupenda vero? Il calderone poi!
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sììì se pensi a quanti secoli sono passati e la Bellezza è intatta…la nostra vita è proprio un soffio….
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Un magico soffio….eterno
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sì
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Ho altissima stima per gli archeologi e per l’archeologia.
Riportare alla luce reperti di tale importanza rappresentano davvero una conquista per l’intera umanità.
E mi fa ancora più rabbia pensare ai terroristi dell’ISIS, o prima ancora i Talebani, che in nome di chissà cosa hanno distrutto opere uniche ed irripetibili.
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Pensa che il mio soprannome Indiana viene,oltre che dai Nativi Americani,proprio per il mio amore per l’archeologia. Mi sono perfino laureata,come Indiana Jones. Avendo famiglia,però,non vado più in giro a scavare tombe,e confesso che un pochino mi manca 😊
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Conoscevo la tua vena da archeologa
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