La grande Ida

“Questa è la grandezza degli italiani:
aver continuato a pensare sempre, a creare sempre,
perché soltanto l’intelligenza sa di essere libera,
quali che siano le coercizioni esteriori.
Sa che la grandezza dell’Uomo è nel pensiero,
e sa che c’è sempre almeno
un altro uomo
che lo afferra e lo trasmette”.

Ida Magli –  Omaggio agli italiani

 

 

Ieri, 21 Febbraio 2016,ci ha lasciati un’altra importantissima figura
femminile del mondo culturale moderno: Ida Magli.
La sua scomparsa lascia un enorme vuoto nel mondo dell’antropologia
culturale e della filosofia italiana.
Ma non solo.
Dalla religione, in cui accusa il cristianesimo di non aver mai seguito realmente il pensiero di Gesù; alla dignità della donna, che ritiene vista come figura di secondo piano, sacrificale perfino per papa Wojtyla; ai  bambini, vittime indifese da sempre, il suo pensiero è sempre libero e deciso, senza leccamenti o sudditanza ideologiche varie.
E poi la lotta contro l’europeizzazione, potatrice solo di sconfitte, perdita di identità nazionale, democrazia e libertà: in poche parole la definiva un nuovo schifoso comunismo.
Infatti non la sentirete celebrare dai poveri mentecatti di sinistra perchè lei
aveva la colpa, o il pregio per come la penso io, di non essere  comunista (anzi il comunismo le faceva proprio schifocome a tutte le persone dotate di intelletto), e di non essere conforme al modello uniformante del cancro rosso, come la grandissima Oriana Fallaci.
Ma non chiamatela di destra perchè lei era uno spirito libero, senza le solite odiose etichette che vogliono appiccicarci addosso per toglierci l’individualità e
schematizzarci dentro qualcosa.
I miei studenti,tutti, invece conoscono molto bene sia lei che l’Oriana.
Ma se non siete stati, o siete miei studenti, e non la conoscete,
vi riassumerò in breve chi era Ida Magli.
Ida nasce a Roma  nel 1925.
La sua sensibilità e cultura si manifestano subito con l’amore per le rose, che coltivava nella terrazza della sua casa sulle coline romane, e per la musica: studia pianoforte e si diploma al Conservatorio di Santa Cecilia, poi si laurea in
Filosofia,specializzazione in psicologia medica sperimentale all’Università “La Sapienza” di Roma, con una magnifica tesi  sperimentale sul linguaggio radiofonico, diventando poi docente per alcuni anni di Psicologia sociale all’Università di Siena, e infine di Antropologia culturale alla Sapienza da cui ha dato le dimissioni nel 1988.
Ida Magli è stata la prima ad adoperare il metodo antropologico per analizzare la società europea e in particolare quella italiana, dall’antichità al medioevo fino a quella contemporanea, con gli stessi strumenti adoperati dall’antropologia per le società “primitive”.
Fu lei a portare l’antropologia culturale nelle università italiane, e a divulgarla con due saggi meravigliosi che consiglio a tutti di leggere: Alla scoperta di noi selvaggi e Viaggio intorno all’uomo bianco.
Io stessa ho studiato sui suoi libri e saggi durante gli studi di Archeologia.
E li ho amati fin da subito!
Mi hanno aiutata molto per la mia tesi in Antropologia culturale e Zoologia.
E tutt’ora mi aiutano a far pensare e riflettere i miei studenti a cui faccio sempre leggere i suoi libri.
Grazie Ida!!!
Grazie al suo amore e porfonda conoscenza della musica  ha compreso appieno il concetto di modello culturale creato da Franz Boas, famoso antropologo tedesco  e Alfred Kroeber,antropologo americano estomatore di Boas e autore del volume Superorganico ( leggetelo).

Soprattutto la Magli è da ricordare per il suo  portare alla luce i numerosissimi fenomeni storici e culturali che la società e gli intellettuali moderni preferiscono ignorare, tra cui la religione, ma soprattutto la visione della donna, tenuta sempre in secondo piano rispetto all’uomo.
In praticamente tutte le sue opere,libri, saggi, articoli ( tra cui i mitici scritti su Il Giornale con cui collaborava dal 1994), tratta della storia delle donne intesa come intrinseca al potere maschile, il rapporto tra Sacro e Potere, la figura della Madonna nella devozione popolare.
Nel 1982 vince il premio Brancati per la letteratura con il libro Gesù di Nazareth.
Ma va ricordata anche perchè, come l’Oriana, aveva previsto molte cose, ma non perchè veggente: perchè, a differenza di altri, aveva un cervello molto attivo e funzionante.
Come detto prima Ida è sempre stata contraria all’Unione Europea,considerandola fallimentare e come fine della civiltà e della cultura europee.
Così scriveva nel 2006:

“L’Italia è perduta, l’Europa, con tutta la sua storia, la sua cultura,
il suo pensiero, i suoi poeti, i suoi scrittori, la sua arte, la sua musica,
i suoi figli, è perduta. Sono perdute perché questa era la meta che si
erano prefissi coloro che hanno progettato l’Unione europea.
Distruggere l’Occidente (la cultura occidentale è quella dell’Europa
d’Occidente) affinché si realizzasse sulla nostra terra lo scontro, e
la vittoria (vittoria sicurissima) dell’Oriente musulmano contro l’America”

E sull’islam:

 “Dobbiamo limitare l’ingresso in Italia ai musulmani, oppure l’Italia
sarà perduta. Dobbiamo difendere la nostra libertà di pensiero, le conquiste
delle donne, dobbiamo ricordare la fatica che abbiamo fatto per difendere
i nostri diritti: ma come, abbiamo appena cominciato ad emanciparci
dai nostri veli, dalle nostre velette, e ammettiamo che si torni indietro di secoli”

Come non darle ragione??? Solo delle menti annebbiate e manipolate a dovere possono ancora riuscire a non vedere e a negare l’evidenza.

Ida è morta a 91 anni.
Fino alla fine si è svegliata all’alba ed è andata a letto tardi per poter studiare e scrivere.
Una mente brillante fino all’ultimo respiro.
Estremamente indipendente.
Nel  suo ultimo, grande, lavoro,Figli dell’uomo, uscito lo scorso Novembre,
parla della storia dei bambini, da sempre vittime di violenze atroci e incomprensibili.
Ida ritiene che:

“Il motivo della crudeltà verso l’infanzia è che i piccoli – deboli e di scarso valore economico – sono le vittime ideali.”

Infatti: chi difende mai i bambini??? Arrivano perfino a dirci che dobbiamo accettare la pedofilia come “cultura” degli immigrati!!!

Lo storico e scrittore Giordano Bruno Guerri la ricorda così:

“La morte di Ida Magli è grave perdita per l’antropologia culturale in Italia.
È stata la più grande studiosa in materia. Ha sempre saputo rivendicare
la capacità dell’individuo di pensare in proprio.
Ha lasciato l’università, Repubblica e l’Espresso, pur non avendo alternative,
perché credeva nella sua indipendenza e non riusciva a fingere di sposare
idee altrui che per lei stessa erano sbagliate”.

Grazie Ida! Per me sarai sempre eterna.

Potrete leggere alcuni dei suoi strabilianti articoli  scritti per
Il Giornale qui:(leggi tutti i suoi articoli). Fatelo perchè meritano davvero!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

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6 pensieri su “La grande Ida

  1. L’idea di comunità europea è sbagliata sin dalle sue fondamenta.
    Cultura, religione, tradizioni e conoscenze vengono barattate in nome di una economia che promette ma non mantiene.
    Le recenti invasioni non fanno che dare un ulteriore scossone a queste fondamenta già vacillanti.

    Il piegarsi a 90 gradi verso Cameron fa capire molte cose.

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    • Infatti. Italia e Grecia sono sempre state la culla della civiltà occidentale.Gli altri erano solo barbari che vivevano sugli alberi mentre noi parlavamo di filosofia e costruivamo la storia e l’arte. Chi comanda in Europa adesso? I barbari…..e tra un po’ gli islamici. E quali sono gli stati messi peggio d’Europa? Italia e Grecia,quelle che sarebbero le più ricche di turismo,arte,storia,agricoltura. Direi che questo dice tutto…..Dei mangia rape che dettano legge a chi ha inventato l’olio d’oliva…..

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  2. Enzo

    Inizierò scrivendo della libertà di pensiero e della sua comunicazione e lo farò pensando alla Magli e alla Fallaci. Il vero problema non è nella nascita del libero pensiero ma nella sua capacità di difusione. Mi spiego meglio: in questa società più che in altre se non dici e diffondi il libero pensiero non esiste. Ida Magli può essere di una lucidità e di originalità eccezionale ma se nessuno ne parla nessuno la legge e lei non esiste. Chi conosce bene queste dinamiche su di esse lavora con astuzia: ci sono dentro tutti dalla politica alla editoria e alla Chiesa passando dalla rete che ossequia gli stessi idoli.

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