Questo non tutti lo insegnano

«Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata
dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata
dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba.
Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio.»

Questa onorificenza, medaglia d’oro al merito civile alla memoria,
appartiene a Norma Cossetto, studentessa italiana istriana torturata
e uccisa dai partigiani titini nel 1943 nei pressi della foiba di Villa Surani.
Perchè aveva rifiutato di tradire i fascisti e piegarsi ai partigiani.
Quando si studiano gli orrori della seconda guerra mondiale per lungo
tempo si è sempre e solo raccontato degli orrori nazisti e dell’Olocausto,
tralasciando il ricordo di migliaia e migliaia  di altre vittime, tanto che
in troppi tutt’ora non  conoscono nemmeno cosa significhi il termine foiba.
Le foibe sono enormi cavità, tipo caverne verticali o profondi pozzi,
tipiche delle zone carsiche e dell’ Istria.
Nel 1945 oltre 10 mila persone furono gettate vive nelle foibe,  o
uccise dopo processi sommari, dai partigiani comunisti di Tito, in nome
di una pulizia etnica, esattamente come quella di  Hitler, che voleva
annientare gli italiani nei territori di Istria e Dalmazia.
L’orrenda morte di queste vittime fu avvolta per lungo tempo dal più
totale silenzio, perchè si sa: la storia è raccontata da chi vince la guerra!
Ma prima o poi la verità viene a galla…….Fra il 1943 e il 1947 oltre 10 mila
persone furono gettate vive o morte in queste gole, un genocidio che
non teneva conto di età, sesso e religione, riconosciuto ufficialmente
nel 2004, con la legge numero 94 che istituì la «Giornata del ricordo»,
in memoria dei martiri delle Foibe.

Norma Cossetti nacque a Visinada il 17 Maggio 1920  e fu uccisa ad
Antignana nell’Ottobre del 1943.
Il padre era segretario del Partito Nazionale Fascista, poi ufficiale
delle Milizia Volontaria della Sicurezza Nazionale.
Fu accoltellato alle spalle da un partigiano il 7 Ottobre 1943 mentre
cercava notizie sulla figlia a Costellier Santa Domenica e gettato
in una foiba.
Norma si diplomò presso il Regio Liceo Vittorio Emanuele III di
Gorizia e in seguito si iscrisse al corso di lettere e filosofia all’università
di Padova. Sognava di diventare insegnante.
In questo periodo aderì ai Gruppi Universitari Fascisti di Pola.
Dopo l’armistizio dell’8 Settembre 1943 che sancì la fine dell’allenaza
italiana con la Germania di Hitler, la famiglia di Norma cominciò a
ricevere minacce e furti da parte dei partigiani.
Norma venne convocata presso il comando partigiano composto sia da
italiani che da jugoslavi, in cui venne invitata ad aderire al movimento
partigiano e a tradire la sua famiglia e i suoi ideali, gisuti o sbagliati
che fossero.
Norma oppose un netto rifiuto, e quel giorno venne rilasciata.
Ma il giorno dopo lei e alcuni suoi parenti furono arrestati e condotti
all’ex caserma della Guardia di Finanza di Parenzo.
La successiva occupazione dei tedeschi costrinse i partigiani a spostare
i prigionieri di notte presso la scuola di Antignana divenuta un carcere
( una scuola!).
In questo luogo, sottolineo una scuola,  Norma venne tenuta legata ad
un tavolo, provabilmente un banco su cui alunni avrebbero dovuto imparare,
e ripetutamente orrendamente torturata e violentata dai partigiani.
Nella notte tra il 4 e il 5 Ottobre 1943 i prigionieri, legati mani e piedi
con del fil di ferro, furono costretti con la forza a recarsi a Villa Surani.
Le donne presenti, tre, subirono ancora ripetute violenza sessuali.
Poi tutti furono gettati, ancora vivi, in una foiba.

Testimonia la sorella di Norma, Lidia Cossetto, in seguito anche lei
arrestata dai partigiani, quando ritrovarono il suo corpo martoriato
in fondo ad una foiba:

« Ancora adesso la notte ho gli incubi, al ricordo di come l’abbiamo
trovata: mani legate dietro alla schiena, tutto aperto sul seno
il golfino di lana tirolese comperatoci da papà la volta che ci aveva
portate sulle Dolomiti, tutti i vestiti tirati sopra all’addome…
Solo il viso mi sembrava abbastanza sereno. Ho cercato di guardare
se aveva dei colpi di arma da fuoco, ma non aveva niente; sono convinta
che l’abbiano gettata giù ancora viva. Mentre stavo lì, cercando
di ricomporla, una signora si è avvicinata e mi ha detto: “Signorina non
le dico il mio nome, ma io quel pomeriggio, dalla mia casa che era vicina
alla scuola, dalle imposte socchiuse, ho visto sua sorella legata ad un
tavolo e delle belve abusare di lei; alla sera poi ho sentito anche
i suoi lamenti: invocava la mamma e chiedeva acqua, ma non ho potuto
fare niente, perché avevo paura anch’io” »
In seguto soldati tedeschi catturarono una quindicina di questi
partigiani e li costrinsero a vegliare per una notte intera il cadavere
di Norma.
Tre di loro impazzirono.
Furono fucilati il giorno successivo. 

In memoria di Norma Cossetto nacque nel 1944 a Trieste il Gruppo
d’Azione Femminile che porta il suo nome, unico reparto paramilitare
fascista femminile della RSI.Nel 1949 le fu conferita la laurea ad
honorem dall’Università di Padova.
Nel 2011 la medesima univeristà le conferì una targa alla memoria.
Dal 2012 una biblioteca di Limena (Padova)porta il suo nome.
A Trento e Bolzano ci sono due vie dedicate a lei.
Da Gennaio 2013 il comune di Calalzo di Cadore (BL) le ha intitolato la sala consiliare.
Il suo corpo riposa in Croazia, nel cimitero di Santa Domenica di
Visinada.

Con questo vorrei ricordare TUTTI  i morti di TUTTE le guerre, s
pecialmente quelli di cui non si parla quasi mai e di cui qualcuno vorrebbe
cancelare la memoria e l’ingiustizia subita.
Domani, infatti, voglio ricordare le altre vittime “scomode” del
secondo conflitto mondiale: quelle giapponesi, annientate senza
pietà dalle bombe atomiche americane.

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21 pensieri su “Questo non tutti lo insegnano

  1. Enzo

    Conosco bene la tragedia istriana e quella della guerra civile 43- 46. Non certo per l’aiuto della storiografia ufficiale ( che dovrebbe vergognarsi di esistere ). Non conoscevo invece questo episodio. Riblogghero’ il tuo post per onestà civile e storica. Brava!

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  2. Grazie.Purtroppo è soltanto uno dei tantissimi ignorati da coloro che hanno riscritto la storia da “vincitori”.Come insegnante ci tengo molto a far conoscere ai ragazzi la storia vera e non come gli è stata falsamente rigirata.

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  3. Sei una voce isolata e in controtendenza in rete. Una voce persa in un oceano di cori tutti uguali e plaudenti.

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    • Pochi ma buoni! In tanti la pensano come noi ma non hanno il coraggio di dichiararlo pubblicamente per via del belante gregge rosso col dito puntato.Vedessi quante mai private mi arrivano! A me del dito rosso puntato non frega niente perché per me sono solo degli ignoranti dittatori che plagiano la gente fin dall’asilo.Quindi parlo e scrivo quello che penso.Ufficialmente siamo ancora in democrazia 😊

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  4. Pingback: Una storia diversa | Vincenzo che voleva scrivere

  5. Questo a dimostrazione che la guerra non solo la scrivono i vincitori ma la modificano anche.

    Mio nonno materno era maresciallo nell’aeronautica e ha combattuto durante la guerra. È morto 14 anni fa ma sapessi quante storie del genere che mi ha raccontato quand’ero piccolo…

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    • Ah lo so bene! Gli anziani sono la nostra storia e bisognerebbe sempre ascoltarli.TUTTI!

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      • Esatto. Lui mi diceva sempre che nonostante tutto, lui e molti altri si rifiutavano di obbedire a diversi ordini dati dall’alto vista l’assurdità di ciò che chiedevano di fare, altrimenti la conta sarebbe stata ben più pesante.

        Ma tante vittime le hanno fatte i cosiddetti alleati. Una storia su tutte capitata qui da me: una mattinata dei caccia americani hanno volato sopra tre barche di pescatori che stavano facendo il loro lavoro tranquillamente e li hanno uccisi a mitragliate senza alcun motivo. Si scoprì che volavano ubriachi ma hanno insabbiato tutto dicendo che si erano confusi perché pensavano che erano tedeschi. Mai nessuna scusa e mai risarcimenti ai familiari. Capisci che come bugia non regge in piedi e infatti nessuno gli ha mai creduto, ma tant’è è andata così.

        E ce ne sarebbero tante altre di storie da raccontare…..

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    • Tipo gli innumerevoli stupri e violenze compiuti dagli alleati,soprattutto dalle truppe africane al soldo,ai danni di donne e bambine.Nemmeno di questo si parla….solo dei crimini dei fascisti e dei nazisti,spesso gonfiati o addirittura inventati.Tanto loro non possono più difendersi

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      • I crimini li hanno commessi tutti senza distinzioni, e in una guerra sono inevitabili. Ciò che spesso faceva la differenza, nel bene come nel male, erano le singole persone.

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    • Quello sicuramente

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  6. la storia è fatta di tragedie orrende come questa,dove al di là delle fazioni e delle bandiere agivano veri criminali-delinquenti che approfittando del loro momento di malsano potere si sentivano in diritto di commettere qualunque atrocità.Le vittime,tutte,nessuna esclusa sarebbero da ricordare,una per una,con la loro personale tragica fine.Ci vuole rispetto per tutti,senza schierarsi per forza da una parte o dall’altra poichè la vita e la morte hanno lo stesso valore per ciascun essere vivente passato presente e futuro.Per conoscere la verità non è sufficiente basarsi su pochi testi o autorii ma approfondire la conoscenza tramite qualsiasi fonte messa a disposizione da biblioteche emeroteche e anche piccolissimi musei dedicati alle guerre.Questo post è un tuo giusto contributo e suggerimento affinchè si prenda coscienza ( e ancor più nelle giovani generazioni),che ci son migliaia di vittime dimenticate o sconosciute ai più che non sono state magari portate alla ribalta da qualche film o qualche uscita editoriale,ma che hanno subito la stesso identico percorso di morte.

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  7. Credo che questa notizia possa interessarti
    Riguarda la Cineteca e Teatro Comunale di Bologna, la cui collaborazione va avanti da oltre un quarto di secolo
    Essi presentano la prima esecuzione italiana della colonna sonora di “Foolish Wives” (Femmine folli), film muto del 1922 dell’austriaco Eric von Stroheim, realizzata dal compositore Marco Taralli su commissione dell’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, la città dove il film è ambientato.

    http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2016/01/13/prima-femmine-folli-con-colonna-sonora_88188fcb-4be5-4c34-8919-763f78940dbd.html

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  8. Anch’io, cara IL, non conoscevo questo episodio.
    Mi fa sempre accapponare la pelle venire a conoscenza di episodi simili, e purtroppo in certi periodi storici si sono ripetuti anche in larga scala (guerra nella ex-jugoslavia e rapimenti di massa in Nigeria e dintorni anche recentemente).
    Mi meraviglia come il comportamento umano, in certi frangenti, possa brutalizzarsi a questi livelli.

    K!

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    • L’umano é così:un gigantesco primate imperfetto.Nessun altro animale compie atrocità simili. Gli schifosi sono anche quelli che insabbiano tutto al grido che tanto è giusto uccidere i fascisti (andava molto di moda fino a poco tempo fa….)

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  9. Eva la Strega

    Povera ragazza… Ricordo bene questa storia. Non bisogna mai permettere che ci raccontino solo una parte della verità, quella che fa comodo. I partigiani, a guerra finita, hanno violentato ed ucciso molte donne e bambini, colpevoli di essere parenti di simpatizzanti (e spesso solo presunti tali) del fascismo.
    Brava.

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  10. Rosario

    Anch’io sapevo la storia di questa ragazza, comune a tantissime altre di quella terra tormentata
    e DISONORE della nostra patria
    Sapevi vero che la brigata garibaldi è stata la più attiva per perpretare, in combutta con gli slavi, simili atrocità nel Friuli Venezia Giulia e nelle terre assegnate alle jugoslavia alla fine della seconda guerra mondiale ?
    Bande criminali che avevano come unico obbiettivo la pulizia etnica di quelle zone per favorisce la nascita di uno stato komunista anche in Italia.
    Che schifo,
    e pensare che il mondo è pieno di simili idioti criminali.
    Arriva il freddo, forse domenica da te arriverò anche la neve 🙂
    Bacione***
    Rosario

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    • Certo, ma certe cose i kompagnucci le negheranno fino alla morte! Da me c’è già la neve: è tutto il giorno che nevica di brutto e se ne sono accumulati una quindicina di centimetri:)))

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