Lezione di vita

E’ solo un ragazzino di 12 anni, Michele, ma la maturità che rari uomini adulti posseggono.
Forse perchè è il figlio di un carabiniere, Donato Fezzuoglio, che ha dato la vita per garantirgli un mondo migliore.
Per colpa di schifosi criminali Michele è cresciuto senza l’amore del suo papà e immaginiamo tutti quello che deve aver provato quando l’ormai ex  “insegnante”, Lavinia Flavia Cassaro, ha urlato tutto il suo odio alle Forze dell’Ordine a Torino con insulti degni del suo cranio vuoto e augurando loro di morire.
Così Michele ha deciso di scrivere una lettera a questa cretina nella speranza di farle capire qualcosa ( speranza che temo vana con certi elementi).
Una lettera che è una vera lezione di vita per tutti quegli imbecilli ingrati che ogni giorno manifestano odio verso coloro che sacrificano la propria vita per la nostra sicurezza, e per quei politici che ogni giorno li umiliano con mezzi ridicoli, stipendi da fame e l’impossibilità di difendersi:

«Buonasera prof, mi chiamo Michele, non le nascondo che sono un po’ arrabbiato con lei. Oggi le faccio conoscere qualcosa di me e del posto dove vivo. Mi stringa forte la mano, ci troviamo ad Umbertide esattamente in via Andreani, si guardi intorno, osservi com’è tranquilla la cittadina. 12 anni fa alla sua destra c’era una banca, scattò l’allarme per rapina, arrivò la pattuglia del 112, i due carabinieri corsero in aiuto a cittadini in pericolo.Alcuni rapinatori rimasti fuori spararono alle spalle di papà e morì. Mi stringa la mano e si guardi intorno, li c’è una targa con delle corone, li invece una fioriera voluta da tanta gente di cuore con disegnato il tricolore.Venga andiamo in via xxxxxxx, in questa casa ci abito con la mamma, la osservi, sopra quel mobile c’è un berretto, lo stesso che era sopra la bara avvolta nel tricolore il giorno del funerale di mio padre, guardi quante foto, attestati ed encomi, sono tutti di mio padre, li ha ricevuti sia in vita che dopo. Senta anche che silenzio, se ci fosse stato papà sarebbe stata una casa rumorosa, avrei avuto un fratello o una sorella o entrambi.Venga prof, le faccio vedere dove dormiva mio padre, il suo armadio, le sue cose.Guardi queste scatole, sono piene di lettere, scritte da tanti Italiani per dimostrare affetto a mio padre, all’Arma dei Carabinieri alla mia famiglia, ma soprattutto a me che allora avevo solo 6 mesi.Ora la porto nella mia seconda casa. Ci dobbiamo spostare di qualche chilometro, nella zona dove abitano i miei nonni materni. Mio padre diceva che in quei posti c’era pace. Intanto lei osservi quanto é bella la mia Umbria. Siamo arrivati, si é resa conto che siamo in un cimitero? Eccola la mia seconda casa. Ora le racconto alcuni episodi, avevo 4 anni e mezzo quando ho imparato a leggere i nomi scritti in stampatello sulle lapidi dei defunti. Qui sono arrivato in bici per mostrarla a mio padre, ancora, le dirò di quando sono entrato con 2 papere, con il cane, ho portato disegni e oltre i fiori porto regali. Prof ora le chiedo di poggiare la sua mano su questa tomba, pensi il freddo delle mie labbra quando bacio papà. Quante cose avrei da raccontarle prof, faccio tanti chilometri in giro per l’Italia per parlare di lui, faccio tanto fatica a scuola quando in alcuni periodi sento di più la sua assenza, fortuna i suoi colleghi insegnanti capiscono quell’alunno che a volte si distrae per non piangere o che ride per soffocare un brutto pensiero. Basta prof, la lascio tornare a casa, nel tragitto rifletta della lezione noiosa. Quando é arrivata guardi negli occhi suo padre e lo abbracci….Intanto io scrivo al Ministro ,non per farla punire, ma per darle dei consigli. Vorrei mai più manifestazioni che incitano violenza, chi parla dovrebbe evitare parole che uccidono quanto quel proiettile di kalashnikov sparato alle spalle di quel carabiniere che per me voleva un mondo a colori…. Arrivederci prof…Buon rientro».

 

Donato Fezzuoglio ( Bella, 27/05/1976 – Umbertide, 30/01/2006) era un carabiniere scelto innamorato di sua moglie, Emanuela Becchetti, di 25 anni, e del suo bambino Michele di soli sei mesi.
Il 30 Gennaio 2006 quattro criminali armati i di pistole e armi automatiche, tra cui almeno un  Kalashnikov irrompono in una banca di Umbertide sfondando le vetrate con un’automobile.
Donato ed un collega vengono avvertiti via radio e si recano immediatamente sul posto.
Alla loro vista i delinquenti, vigliacchi, cominciano subito a sparargli addosso.
I due carabinieri reagiscono con quello che è stato definito ” cosciente sprezzo del pericolo” ( ci vogliono gli attributi per fare i carabinieri!) per garantire la sicurezza delle persone, dei passanti e degli impiegati della banca.
Vigliaccamente uno dei ladri spara alla schiena di Donato uccidendolo e al collega Enrico Monti, che rimane ferito.
I criminali riescono così a fuggire non prima di avere sparato alle gambe di due persone e rubato un’automobile di passaggio.
I bastardi che hanno privato una donna dell’amore della sua vita e un bambino dell’amore del suo papà per qualche soldo sono Raffaele Arzu e Pietro Pala, entrambi condannati all’ergastolo ( spero che ci marciscano in galera!).

Alla famiglia di Donato rimane l’amore eterno, il ricordo, i valori e l’orgoglio di un grande eroe e la sua medaglia d’oro al valore militare:

«Nel corso di servizio perlustrativo, palesando spiccate doti di coraggio, ferma determinazione e cosciente sprezzo del pericolo, non esitava ad affrontare, unitamente ad altro militare, tre pericolosi malviventi sorpresi in flagrante rapina ai danni di un istituto di credito. esponendosi alla violenta azione di fuoco dei malfattori, replicava con l’arma in dotazione costringendo alla fuga i rapinatori finché, attinto da un colpo proditoriamente esplosogli alle spalle da altro rapinatore in posizione defilata si accasciava esanime al suolo. Fulgido esempio di eroismo, di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio.»
— 30 gennaio 2006 Umbertide (PG)

Che tutti quegli sfigati vigliacchi che ogni giorno infestano le nostre strade portando violenza imparino che cos’è un Uomo!
Sempre GRAZIE alle Forze dell’Ordine!

 

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37 pensieri su “Lezione di vita

  1. Cpmpliment.
    Gran bel post.

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  2. Simon

    Grande uomo Michele, bravo 👏

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  3. Hai la forza nelle tue idee e la usi bene.

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  4. Una storia triste, una storia di un bravo papà sottratto per sempre all’affetto di una moglie e del suo ragazzo. Una storia toccante che esalta lo spirito di abnegazione col quale le Forze dell’Ordine affrontano il quotidiano, malpagato lavoro di difesa del cittadino.
    Purtroppo nel caso della “brutta stronza” come da più parti è stata definita sono parole sprecate. Come le irriducibili delle BR (alle quali probabilmente vorrà approdare, come ha dichiarato, imbracciando il suo fucile) o alle donne dell’ISIS anche lei ha orecchie, occhi e soprattutto cervello (ammesso che l’abbia) a senso unico. Focalizzata nel suo odio rosso-squadrista farà uno sberleffo della lettera di questo ragazzo. Io mi auguro che lei prosegua nella sua carriera di antagonista, faccia il salto di qualità e venga finalmente freddata da una giustizia senza appello, dalla pallottola che ha augurato a tutte le Forze di Polizia.

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  5. Lettera commovente ma quella testa di cazzo rimarrà delle sue idee sognando e vedendo fascisti ovunque da combattere ad ogni costo, classico esempio di come violenza ed ignoranza totale ed abissale riescono a produrre, istigati da quella stessa sinistra (PD compreso) che a parole si definisce “tollerante e pacifista” e che in tanti continuano a votare e sostenere nonostante tutto.

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  6. GRAZIE alle Forze dell’Ordine
    Mi unisco a te con queste parole che dicono tutto e non sono mai abbastanza…
    una lacrima mi attraversa il viso, un po’ triste, un po’ arrabbiata… Non è giusto!

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  7. Mamma mia, questa lettera mi ha commosso. Penso che il video dell’insegna te schizzata abbia fatto il giro del mondo e purtroppo so che c’è stato un gruppo denominato “cattive maestre” che l’hanno appoggiata. Quale esempio può dare una persona così ai suoi allievi? Incitare all’odio e augurare la morte che insegnamento è???

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  8. Come non essere d’accordo?
    Anche il fratello (sempre carabiniere) di una mia vecchia amica perse la vita in uno scontro a fuoco.
    Chi non rispetta le forze dell’ordine deve essere celebroleso.

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  9. Rain

    Ormai ho l’impressione che questa società sempre più in declino non sappiamo comunicare che con l’odio.. e non vedo vie di scampo…

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  10. ROSARIO ZAPPALA'

    Io avevo un fratello che è morto in servizio su una volante che correva per prestare soccorso per un incidente stradale e invece si è schiantata su un muro.
    Avrebbe potuto non essere lì se invece di dedicarsi agli altri avesse fatto come quell’insegnate di merda e invece non c’è più… e ancora queste merde rosse sbraitano contro di loro augurando la morte a questi ragazzi.
    Lasciamoli nel loro brodo quando avranno bisogno di aiuto, chissà che non si apra uno spiraglio di luce in quei cervelli vuoti

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  11. Harley

    Quella prof. dovrebbe ravvedersi di quanto ha detto alle Forze dell ordine.

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  12. non è solo il caso d’una pazza isolata. anche le colleghe hanno espresso le stesse idee e solidarietà alla demente. Nessun giudice è intervenuto immediatamente per tutelare dipendenti dello stato, il ministro dell’istruzione (!!!) muto e connivente…E’ L’IGNORANZA CHE LI FOTTE !!! Analfabeti o qualsi, ottenebrati da ideologie si scatenano con la complicità passiva della giustizia “democratica” che tutto è meno che giustizia. IGNORANZA + ARROGANZA+ IDIOZIA = i nostri baldi sinistri !

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    • Hai visto Di Maio che come una puttana é pronto ad allearsi con chiunque pur di avere le chiappe sullo scranno? Che cultura ha costui? ZERO! Immagino chi li ha votato..

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  13. Cara Lakota, in questa giornata costellata da auguri insulsi avevo bisogno di luce vera.
    Grazie!
    Vicky

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