Helena Blavatsky

“Ogni cosa nell universo e in tutti i suoi regni  ha coscienza.”

“La civilizzazione può progredire,
ma la natura umana rimarrà sempre la stessa attraverso i secoli.”

Dopo aver parlato del suo libro, Le stanze dal Libro di Dzyan, come promesso racconto la particolare e intensa storia della sua scrittrice: Helena Blavatsky, HPB, come amava farsi chiamare lei.
Eléna Petróvna von Hahn, il suo vero nome da nubile, poi anglicizzato Helena, nacque settimina a Ekaterinoslav, Ucraina, nel 1831.
Primogenita del comandante dell’artiglieria imperiale russa, Peter Hahn von Rottenstern, con sangue nobile prussiano nelle vene, e di Helena Andreevna, anche lei di sangue nobile ma di origine francese, famosa scrittrice di romanzi.
Purtroppo la madre morì giovanissima, a soli 28 anni, di tubercolosi nel 1842, ed Helena, con i fratelli Vera e Leonida, venne affidata alla nonna materna ma sempre sotto la tutela del padre.
La nonna era nientemeno che la principesa Helena Paulovna Dolgorukova Fadeeva, discendente della più antica nobiltà russa, una donna molto colta che scrisse diverse pubblicazioni sulle Scienza Naturali, Archeologia, Botanica e Numismatica; era anche socia corrispondente della Società Geografica Britannica.
Il nonno era un famoso esperto, nonchè scrittore, di occultismo, magia, alchimia e possedeva parecchi rari volumi su questi argomenti.
Volumi che la piccola Helena iniziò subito a leggere e ad assimilare.
Dimostrò immediatamente di avere grandi doti linguistiche, artistiche e musicali ( era una bravissima pianista); era anche un’ottima cavallerizza, grazie alla sua grande sensibilità, e una vera amante della Natura.
Aveva una totale inosofferenza verso gli obblighi, i dogmi e le autorità.
Fin da bambina cominciò anche a rivelare potenti capacità psichiche e medianiche che spaventavano parecchio sia la famiglia che gli amici.
Fu anche per questo che, a soli 17 anni, la diedero in sposa ad un uomo molto più vecchio, e magari con problemi di pedofilia: il vice governatore della Provincia di Yerivan, Nikifor von Blavatsky, di cui Helena mantenne poi il cognome.
Per fortuna il matrimonio non si consumò mai, anche perchè Helena riuscì a fuggire dopo poco tempo e a viaggiare dalla Turchia all’Egitto e poi in Grecia.
Al Cairo andò a convivere con un mago di origine copta che le rivelò l’esistenza di un libro magico dai grandi poteri occulti: il Libro di Dzyan.
Poi si recò in Inghilterra, a Londra, dove a vent’anni conobbe il Mahatma Morya, un mistico orientale che aveva già visto da bambina nelle sue visioni spirituali, che divenne la sua guida e la istruì su quello per cui lei era destinata: la Teosofia.
Per chi non ne fosse a conoscenza la Teosofia, dal greco “sapienza”, è un’insieme di dottrine esoteriche e filosofiche che include anche la conoscenza dei testi sacri.
In seguito Helena compì tanti altri viaggi: Canada, America, Messico, India, Francia, Germania….. Provate a pensare che vita avventurosa per una donna a quei tempi! Lo sarebbe ancora adesso.
Giunse anche in Italia dove conobbe Giuseppe Garibaldi e ne fu talmente affascinata che  lo seguì nelle battaglie di Monterotondo e Mentana (  Ottobre e Novembre 1867):
Proprio durante la battaglia di Mentana fu gravemente ferita con due pallottole al torace.
Creduta morta venne gettata in una fossa comune.
Ma alcuni Maestri non identificati la trovarono grazie alle loro capacità psichiche di collegarsi con altre menti capaci, e le salvarono la vita.
Una volta guarita continuò i suoi viaggi in giro per il mondo.
Nel 1875, a New York, fondò con i teosofi Henry Steel Olcott, William Quan Judge e altri, la Società Teosofica e cominciò a scrivere libri sulla religione e sull’esoterismo.
Lo scopo della Società era:
1) Formare un nucleo di fratellanza universale dell’Umanità, senza distinzione di razza, credo, sesso, casta o colore. 2) Incoraggiare lo studio comparato di religioni, filosofie e scienze. 3) Investigare le leggi inesplicate della natura e i poteri latenti nell’uomo.
Si sposò una seconda volta, anche se il primo matrimonio non fu mai annullato, ma neanche questo fu consumato e finì rapidamente come l’altro.
Nel 1877 ricevette un certificato di appartenza al Rito di Adozione della massoneria da parte di uno degli affiliati, John Yarker.
Dopo un tentativo fallito riuscì ad entrare nel Tibet per cercare quel famoso libro di cui le aveva parlato il suo ex convivente in Egitto.
Qui, in un antico monastero buddhista ( Helena diventò buddhista nel 1880) nascosto sulle montagne, le venne concesso dai custodi di poter accedere al magico Libro di Dzyan, un testo risalente  migliaia di anni fa, forse il più antico libro mai scritto, redatto nell’antichissima e scomparsa lingua Senzar.
Secondo le leggende il libro poteva essere capito solamente da persone dai poteri speciali e senza secondi fini, semplicemente appoggiandovi una mano sopra.
Dall’interpretazione dell’iconografia di questo Libro Helena scrisse Le stanze dal Libro di Dzyan, nel 1888: due volumi in cui descrive la Cosmogenesi e l’Antropogenesi del genere umano e di cui ho parlato nell’articolo precedente.
Dopo altri viaggi si stabilì definitivamente a Londra dove morì l’8 Maggio del 1891 a causa delle complicazioni di una banale influenza.

Potete attingere ai tanti suoi testi, non sempre tradotti in italiano, tra cui spiccano ( per me), oltre al già citato Le stanze dal Libro di Dzyan: Iside svelata, Dalle caverne e dalle giungle dell’Indostan, La dottrina segreta, La voce del silenzio, Raja Yoga o Occultismo, La chiave alla Teosofia.

Ecco alcune delle sue frasi celebri:

“L’uomo è una trinità composta di Corpo, Anima e Spirito; tuttavia l’uomo è uno e non è certamente il suo corpo! Quest’ultimo non è che la proprietà, la veste transitoria dell’uomo”

“Il tempo è solo un’illusione prodotta dalla successione dei nostri stadi di coscienza lungo il nostro cammino attraverso l’eternità imperitura.”

“I dogmi sono giocattoli che divertono solo bambini incapaci di ragionare.”

“La conoscenza aumenta in proporzione all’uso che ne viene fatto, il che vuol dire che più si insegna, più si impara.”

“L’ opinione pubblica è un tiranno invisibile, intangibile, onnipresente e despotico.”

“Non lasciare che pensieri inutili occupino la tua mente, anche se sembra più facile a dirsi che a farsi.”

 

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37 pensieri su “Helena Blavatsky

  1. Paroledipaola

    Ho imparato una cosa nuova

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  2. Grazie mille mi hai preso un sacco andrò a vedere su Amazon… Sono incuriosita😀

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  3. Si si me lo prendo…. Ma il primo marito se la fece scappare così???

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  4. Grazie, davvero molto molto interessante 😘

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  5. Indy, con te imparo sempre qualcosa di nuovo. Grazie mille.

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  6. Una vita intera dedicata a quello che viene diminutivamente definito occulto.

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  7. Adoro le biografie e questa è spettacolare!! In soli 60 anni di vita (tanti per quell’epoca) ha fatto cose incredibili! E i viaggi ? Che non erano certo comodi e veloci come adesso! Grazie infinite per questa perla, buona giornata!

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  8. otherside

    Le cerchi con attenzione e forza le prospettive nuove e diverse, le altre strade per la conoscenza di questo mondo e dell’universo. Non posso dire che mi abbiano sempre convinto ma l’opera di divulgazione che ne fai e lo stile sono meritevoli. Brava, cercherò adesso di saperee di più di questo incredibile personaggio.

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    • Bisogna percorrerle tutte le strade per arrivare alla conoscenza,anche se a volte si abbandonano per intraprenderne altre. Io poi sono una persona curiosissima ela ricerca e lo studio sono le mie passioni

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  9. Ciao,
    bellissima biografia, ho imparato delle cose che non conoscevo! Ti seguirò molto volentieri perchè è davvero un piacere leggerti. Buona serata

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  10. Grazie a te. Piacere di conoscerti 😊

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  11. È un piacere anche per me☺

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