Ciao Charlie

“Il nostro splendido bambino se n’è andato. Siamo così orgogliosi di te”.

Queste le strazianti parole di Connie Yates, la mamma del piccolo Charlie Gard che con il marito Chris ha combattuto fino alla fine per poter salvare la vita del suo bambino.

Il piccolo Charlie Gard è morto.
O, per essere più precisi, è stato ucciso nel momento in cui i medici e il giudice hanno deciso di staccare la spina che gli consentiva di respirare e di nutrirsi. Senza il ventilatore per respirare il piccolo Charlie è morto per soffocamento.
Non hanno neanche aspettato che compisse un anno, il 4 Agosto.
E non è nemmeno potuto morire nella sua culla, a casa sua, come supplicato in un ultimo disperato desiderio dai genitori, per poter vivere qualche momento di intimità con il loro bambino come tutte le altre famiglie: non gli è stato concesso nemmeno questo. E’ stato ucciso in un hospice per malati terminali pochi minuti dopo il suo arrivo.
Come non gli è stato concesso, fino a quando non è stato troppo tardi davvero, di poter volare in America per sottoporsi ad una cura sperimentale. Il presidente Trump lo avrebbe ospitato volentieri.
Quando il professor Michio Hirano, luminare di neurologia alla Columbia University di New York, lo aveva visitato  insieme al professor Enrico Silvio Bertini del Bambino Gesù, dopo l’onda mediatica suscitata, ha dichiarato che ormai era troppo tardi.
Lo avevano fatto aspettare per troppo tempo e la malattia era inesorabilmente degenerata! Così, il 24 Luglio, anche i suoi genitori si sono arresi.
Ma perchè l’ospedale londinese, il Great Ormond Street Hospital, non gli ha concesso subito il trasferimento in America? I genitori avevano anche raccolto i soldi per pagarsi tutte le spese. Paura della figuraccia da parte dei medici inglesi nel caso in cui la cura americana avesse in qualche modo migliorato le condizioni di Charlie?
L’orgoglio viene prima della vita di un bambino?
Oppure c’è dell’altro?
Da questa triste storia quello che emerge è che non tutti hanno diritto alla vita, secondo qualcuno.
Ad esempio chi non è perfettamente sano e quidi non potrà lavorare e produrre in futuro per arricchire i soliti ignoti ( che sono ben noti).
Staccando il respiratore al piccolo Charlie si è violato l’intoccabile diritto alla vita.
Un giudice e un ospedale hanno deciso per la vita di un’ altra persona decretandone la morte contro la volontà dei suoi genitori.
Perchè Charlie non sarebbe mai stato un bambino sano, normale, un futuro adulto produttivo e consumatore, e per questa società di merda consumistica se non fai girare i soldi non hai diritto alla vita.
Ma chi dà il diritto a degli estranei di decidere sulla vita degli altri?
Io sono favorevole all’eutanasia sulle persone adulte che la richiedono perchè non hanno più speranze di vita e  soffrono solamente: ognuno è libero di decidere della propria vita, e quando non si resite più perchè stremati nell’anima e nel corpo da una malattia trovo atroce e crudele l’accanimento terapeutico.
Ma è una persona adulta e consapevole a decidere. O sono i suoi cari ad eseguire le sue volontà.
Ma un neonato? Chi può decidere il meglio per lui se non chi lo ha messo al mondo?
Sicuramente non un giudice! E nemmeno un medico.
Mi ha stupito molto l’assordante silenzio della chiesa e del papa, di solito sempre pronti a intervenire anche in faccende che non li riguardano: loro, sempre paladini della vita a tutti i costi, si sono limitati a qualche messaggio sui social!
E anche banale, come quello del papa da tastiera :«Affido il piccolo Charlie al Padreterno, prego per i suoi genitori e per tutti coloro che l’hanno amato»
Così, come se fosse morto di morte naturale.
Eppure quando annega un bambino immigrato, portato a rischiare la vita dai genitori, ne ha sempre da dire a da accusare!
Si vede che la vita di un bambino gravemente malato per lui non ha lo stesso valore: non avrebbe potuto convertirlo alla sua fede, non si sarebbe sottomessso al suo credo….
Forse penso male io, ma tuta questa vicenda mi ha lasciato una grandissima desolazione! E la consapevolezza che in questo mondo il valore e la sacralità della vita valgono solo se convengono a qualcuno.
Sono cinica?
Eppure…..
In una società che ha reso legale l’aborto, cioè lo stroncare della vita sul nascere, e la chiama conquista per le donne!
Ma quale conquista??? La morte non è mai una conquista, per nessuno.
E un feto non è una cosa inanimata da poter rimuovere come una cisti.
E non appartiene alla donna, perchè se è vero che “il corpo è mio e me lo gestisco io” è altrettanto vero che la vita di un altro non ti appartiene. Anche se si sviluppa e cresce dentro di te.
Se fai sesso consapevole e consenziente hai anche la maturità per usare metodi contraccettivi!!!!
Posso capirlo solo in caso di rischio per la propria vita, malattie gravissime o stupro.
Altrimenti proprio no: è omicidio volontario!
Charlie sarebbe stato un bambino diversamente abile. Questo non gli avrebbe certo  impedito di essere felice! Chi può dirlo? Sicuramente sarebbe stato malato e bisognoso di cure, ma anche altrettanto amato.
Ma vedo sempre di più che i diversamente abili in questo mondo vengono sempre più abbandonati a loro stessi.
Un esempio su tutti: la giunta Raggi, a Roma, ha dato l’ingiunzione di sfratto all’associazione Hagape2000, in cui si riuniscono da oltre 20 anni 50 ragazzi diversamente abili per trovare supporto e aiuto. Il motivo? L’assegnazione di quello spazio è avvenuta in modi diretto senza bandi pubblici.
Esattamente come il nuovo centro d’accoglienza per immigrati che nascerebbe nello storico Istituto Pubblico di Assistenza e Previdenza San Michele, sito in piazzale Luigi Tosti, in zona Tor Marancia, gestito dall coop rossa Il cigno.
Ma su quello non si discute: si farà e resterà.
I diversamente abili, che sono italiani, no.
Perchè????
Come sempre è insorta solamente la Destra in difesa dei cittadini italiani.
La sinistra, tutta, tace: interviene solo per gli stranieri e per i fascisti.
Siamo a questo punto: gli immigrati portano soldi a chi ci specula. I diversamente abili no. O almeno non più o comunque meno.
Eppure avrebbero più bisogno dei baldi giovanotti con la pelle scura che arrivano qui a farsi mantenere! E anche più diritto, essendo italiani.
Evidentemente per qualcuno non è così.
Quante barriere architettoniche vedete in giro? Quante strutture inaccessibili per i diversamente abili ci sono? Se ci fate caso vi verranno i brividi come a me!
Come mi erano venuti quando ancora facevo la guida in un museo di Parma: il direttore non voleva far entrare una ragazza ipovedente perchè accompagnata dal suo inseparabile cane guida! ” Tanto cosa ci viene a fare, visto che non ci vede?” Rispose alle mie rimostranze.
Allora gli dimostrai che un ipovedente non vede con gli occhi ma in altri modi.
La ragazza, tramite le sue dita, ebbe modo di vedere e di apprezzare tutte le statue e le sculture presenti. E il suo cane diede un grande esempio di civiltà ed educazione alle schimazzanti classi di studenti presenti.
Alla fine il direttore si scusò con lei, perchè in molti ci arrivano se li metti davanti all’evidenza. Altri no. E preferiscono trattare i diversamente abili come persone di serie b. E non dare loro nemmeno il diritto di crescre.
Ciao Charlie, sicuramente sarai in posto migliore di questo a vegliare sui tuoi genitori che sempre ti ameranno e non ti dimenticheranno mai.

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12 pensieri su “Ciao Charlie

  1. Non c’è da aggiungere altro

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  2. Mi si stringe il cuore…sono nonna di nuovo da meno di due mesi e sento molto questa tragedia….

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  3. strakakkio

    ovviamente non so nulla di medicina ma….. credo che qs sia una terribile sconfitta per tutto il genere umano !!

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  4. Quanta tristezza e quanto dolore

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  5. Per me è sconvolgente, Indy.
    Se fossi stato il padre sarei impazzito.
    Non capisco come una legge, una sentanza, possano avere più valore di Madre Natura.

    Posso essere cinico in modo schifoso?
    Non è assolutamente il mio pensiero ma… il pilota di Formula 1 Schumacher… nessuno si sogna di staccargli la spina per legge.
    No?

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    • Shumacher é ricchissimo:lo terranno in vita fino a quando gli avranno spillato l’ultima moneta! Eppure nemmeno lui sarà più lo stesso di prima,se mai si risveglierà. Quando hai i soldi puoi curarti,se sei famoso ancora meglio. Se sei un bambino di una famiglia qualunque ti tengono sequestrato in ospedale contro la volontà dei tuoi genitori,non ti permettono di tentare una cura e ti uccidono quando decidono loro che devi morire.

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