Dedica alla Madre

Oggi è la festa della Mamma, quindi augurissimi a mia madre in cielo e a tutte voi che siete madri. E anche a me, ovviamente!
Ma vorrei estendere il mio augurio alla Madre di tutte le Madri: Nostra Madre Terra che ogni giorno ci nutre, ci disseta, ci fa vivere e ci rende partecipi di spettacolo meravigliosi, per chi li sa guardare.
Oggi Madre Terra è molto malata! E’ stata avvelenata dai suoi unici figli ingrati e ignoranti, che non hanno nessun rispetto per Lei, la danno per scontata e l’hanno sostituita con un dio maschile creato a immagine dell’uomo: gli uomini sono i suoi unici figli ingrati!
Gli uomini che avvelenano la sua aria, appestano le sue acque, ammorbano la sua carne, uccidono i suoi figli.
L’uomo si è allontanato da Madre Terra, la rinnega,la calpesta senza rispetto perchè si crede più vicino al cielo, al divino, dimenticandosi che è Lei la Creatrice di vita.
A Nostra Madre Terra voglio dedicare questo meraviglioso discorso di Capo Seattle, un capo guerriero Nativo Americano delle tribù Duwamish e Suquamish, in Canada, rivolto all’allora presidente invasore americano Franklin Pierce nel 1854.
L’invasore si offrì di acquistare una parte del territorio Indiano ( i Nativi erano ormai ridotto allo stremo, massacrati dagli invasori stranieri) e promise di costruirci una riserva per i pochi superstiti massacrati dai bianchi.
Un tempo signori dell’intero continente americano, ora ridotti a elemosinare pezzi delle proprie terre agli invasori assassini.
Questo discorso è una vera dichiarazione d’amore a Madre Terra che tutti dovrebbero leggere e condividere. So che è un po’ lungo ma vi prego di leggerlo tutto perchè ne vale davvero la pena:

“Come potete acquistare o vendere il Cielo, il calore della Terra?
L’idea ci sembra strana.
Se noi non possediamo la freschezza dell’aria, lo scintillìo dell’acqua sotto il sole come potete chiederci di acquistarli?

Ogni zolla di questa Terra e’ sacro per il mio Popolo.
Ogni lucente ago di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura ogni ronzio di insetti e’ sacro nel ricordo e nell’esperienza del mio Popolo.
La linfa che cola nel cavo degli alberi alberi porta con se’ il ricordo dell’Uomo Rosso.
I morti dell’uomo bianco dimenticano il loro paese natale quando errabondano per gli spazi siderali.
I nostri morti non dimenticano mai questa Terra magnifica, perchè Essa è la Madre dell’Uomo Rosso.
Siamo parte della Tera e la Terra fa parte di noi.
I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cavallo, il cervo, la grande aquila sono i nostri fratelli; la cresta rocciosa, il verde dei prati, il calore dei pony e l’uomo appartengono tutti alla stessa famiglia.
Quest’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non e’ solamente acqua, per noi e’ qualcosa di immensamente significativo: e’ il sangue dei nostri padri.
Qualora acconsentissimo a cedervi le nostre terre, voi dovrete ricordarvi che Esse sono Sacre; dovrete insegnare ai vostri figli che ogni riflesso nell’acqua chiara dei laghi parla di eventi e ricordi della vita del mio Popolo.
Il mormorio dell’acqua è la voce del padre di mio padre.
I fiumi sono nostri fratelli, ci dissetano quando abbiamo sete.
I fiumi sostengono le nostre canoe, sfamano i nostri figli.

Se vi cedessimo le nostre Terre dovrete insegnare ai vostri figli che i fiumi sono nostri e vostri fratelli, e a dimostrare per loro lo stesso affetto che si dimostra ad un fratello.
Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri costumi.
Per lui una parte di Terra e’ uguale all’altra, perche’ e’ come uno straniero che irrompe furtivo nel cuore della notte e carpisce alla Terra quello che più gli conviene.
Tratta sua Madre, la Terra, e suo fratello, il Cielo, come cose che possano essere comprate, sfruttate, vendute come si fa con le pietre preziose.
La sua ingordigia divorerà tutta la Terra e a lui non resterà che il deserto.
Non esiste un posto accessibile nelle citta’ dell’uomo bianco.
Non esiste in esse un luogo ove sia dato percepire lo schiudersi delle gemme a primavera o ascoltare il fruscìo delle ali di un insetto.
L’Indiano preferisce il suono dolce del vento che si slancia come una freccia sulla superficie di uno stagno, e l’odore del vento stesso, reso terso dalla pioggia meridiana o profumato dal pino.
L’aria è preziosa per l’Uomo Rosso, giacchè tutte le cose che condividono lo stesso soffio vitale.
Il vento che diede il primo alito al nostro avo è lo stesso che raccolse il suo ultimo respiro.
 L’uomo bianco non sembra far caso all’aria che respira ed è insensibile ai cattivi odori.
Ho visto migliaia di bisonti imputridire sulla prateria, abbandonati dall’uomo bianco dopo essere stati travolti da un treno in corsa.
Io sono un selvaggio e non comprendo come il cavallo di ferro fumante possa essere più importante dei bisonti che noi uccidiamo solo ed esclusivamente per poter sopravvivere.
Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che calpestano è fatto delle ceneri dei nostri padri.
Affinchè i vostri figli rispettino questa Terra dite loro che Essa è arricchita dalle vite della nostra gente.
Insegnate ai vostri figli ciò che noi abbiamo insegnato ai nostri: che la Terra è la Madre di tutti noi.
Non è la Terra che appartiene all’uomo, ma è l’uomo che appartiene alla Terra.
Tutte le cose sono legate  come i membri di una famiglia sono legate dal medesimo sangue.
Non è l’uomo che ha tessuto la trama della vita: egli ne è soltanto un filo.
Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a sè stesso.
C’è una cosa che noi sappiamo e che forse l’uomo bianco scoprirà presto: il nostro Dio è il suo stesso Dio.
Voi forse pensate che adesso lo possedete come volete possedere le nostre Terre, ma non lo potete. Egli è il Dio degli uomini e degli animali e la sua misericordia è uguale per tutti.
Questa Terra per lui è preziosa ed il recar danno alla Terra è come disprezzare il suo Creatore.
Anche i bianchi spariranno, forse prima delle altre tribù.
Per un disegno particolare del Fato siete giunti a questa Terra e ne siete divenuti i dominatori, così come avete soggiogato i Pellerossa.
Questo destino per noi è un mistero, perchè non riusciamo più a comprendere quando i bisonti vengono tutti massacrati, i cavalli selvaggi domati, gli anfratti più segreti delle foreste invasi dagli uomini, quando la vista delle colline in piena fioritura è imbruttita dai fili che parlano.
Dov’è finito il bosco?
Scomparso.
Dov’è finita l’aquila?
Scomparsa.
E’ la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza. “

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18 pensieri su “Dedica alla Madre

  1. Come parole di polvere

    💙🌹💙🌹💙🌹💙

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  2. Come si fa a rimanere indifferenti di fronte a delle parole così potenti?
    E così attuali….
    Oramai il pensiero medio è per “ora”, concentrarsi su ciò che le nostre azioni porteranno domani o in un futuro più lungo è per troppi tempo perso.
    Peccato che, prima o poi, ci sarà un bel conto da pagare.

    Piace a 1 persona

    • Il momento di pagare é già arrivato:morti di cancro per l’inquinamento,desertificazione in avanzamento,buco nell’ozono,specie animali che si estinguono,invasioni anche da noi con la prospettiva di sostituirci con altri popoli,guerre e distruzioni varie,terroristi islamici che spiegano sui loro siti come macellare gli occidentali….il mondo è diventato una fogna da quando gli uomini hanno abbandonato la Madre.

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  3. Bellissimo e tenero post dedicato davvero alla madre di tutte le madri la nostra terra di cui e su cui si sta rovinando e rubando l’anima senza pensare alla fine orrenda quando tutto sarà esaurito!

    Sheraconunabbraccio

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  4. Rosario

    Allora auguri anche a te. Un abbraccio 🙂

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  5. L’amore per la Madre Terra. Temo che stia svanendo, anche se a parole molti Capi di Stato fingono di volerne.
    Trump nemmeno si sforza, se ne sbatte tranquillamente.

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  6. Bellissima dedica alla madre terra, la descrizione delle bellezze naturali è così romantica e profonda. Per fortuna tra gli uomini bianchi qualcuno sa ancora apprezzare queste cose.

    Piace a 1 persona

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