Uh se ha ragione!

La provocazione di Philppe Daverio:
“In Europa? Si parli latino”

Questo grandissimo critico d’arte, che io adoro e di cui non mi perdo mai un documentario, giustamente propone questa riflessione: siccome entro due anni il Regno Unito lascerà definitivamente l’Europa, che senso ha considerare l’inglese come lingua ufficiale europea? E quale altra lingua può unire i popoli sempre più divisi su tutto?
Il mitico Philippe propone, con una velata ironia, il latino.
E propone il suo insegnamento fin dalle scuole primarie.
Scrive Daverio:
“Che pizza da bambino mi fu imparare le declinazioni latine! Eppure ai romani d’una volta veniva facile: per loro non era una lingua morta ma quella di tutti giorni. Ora che il Regno Unito di Gran Bretagna ha deciso di abbandonare l’Europa per connettersi più strettamente con Donald Trump, si pone una questione non marginale: può l’inglese rimanere la lingua comune europea visto che è già quella dei concorrenti anglo-americani?”.
E aggiunge:
“Bisogna trovare una diversa lingua comune. Non può essere il tedesco, troppo difficile con quelle parole composite talvolta infinite. Non può essere il francese, che fu la lingua eccellente della diplomazia ottocentesca. Inoltre la Merkel fa paura e Hollande non fa sorridere. Quindi la soluzione migliore è che tutti imparino l’italiano, che già alcune parole italiane sono note a tutti (ciao, pizza, spaghetti, chianti, allegretto ma non troppo, adagio, Ferrari). Se poi si volesse diventare ancora più raffinati  si potrebbe introdurre già nella scuola elementare come prima lingua straniera non più l’inglese ma il latino, ovviamente in versione ammodernata: tutte le lingue europee, sia romanze che germaniche ne discendono ed era già lingua franca della vecchia Europa e di tutto il Mediterraneo. O tempora! o mores!”.

Il latino è un’antichissima lingua indoeuropea appartenente alle così dette lingue falistiche cioè lingue che venivano parlate: falistica nel Lazio, latina Italia centro occidentale, venetica nel Veneto e sicula nella parte orientale della Sicilia.
Il suo sistema di scrittura, o grafemi, deriva da quello greco che a sua volta deriva da quello fenicio con influenze etrusche.
Esisteva già nel III secolo a.C. ( latino arcaico).
Con l’espansione del grande Impero Romano il latino divenne la lingua ufficiale di gran parte dell’Europa e dell’Africa settentrionale.
Il suo alfabeto è stato usato e adattato nel corso dei secoli dalle lingue celtiche,romanze, germaniche, finniche, baltiche, diverse lingue slave, fino ad arrivare fuori dall’Europa in Indonesia, Vietnam e Africa.
Originariamente le lettere erano solo maiuscole: le minuscole furono introdotte durante il Medioevo.
Tra i più grandi scrittori in lingua latina ricordiamo Virgilio, Orazio, Ovidio, Tito Livio, e ancor prima Cicerone, Catullo e l’eroe Cesare ( chi ha studiato il latino a scuola come me non può certo dimenticarsi le lunghe traduzioni delle versioni, specie del Commentarii de bello Gallico).
Del latino ora rimangono tante parole di sua derivazione ( quasi tutte nella nostra bellissima lingua italiana), il linguaggio medico, il nome delle piante e degli animali, particolari riti liturgici cristiani.
Il latino rimase la lingua della cultura anche dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, quindi perchè non riportarlo davvero in auge come lingua ufficiale europea?
Io sono più che favorevole! Cosa c’entra con noi l’inglese? Vogliamo mettere la nostra storia e cultura con la loro? Senza contare che l’inglese è la lingua biforcuta parlata dall’uomo bianco invasore degli altri popoli.
Allora via, tutti a impararsi o ripassarsi le declinazioni latine!

 

 

 

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21 pensieri su “Uh se ha ragione!

  1. Come parole di polvere

    Daverio è uno dei miei idoli! E w l italiano!

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  2. Giuliana

    oddio, io ero piuttosto scarsa in latino! vabbe’, ripassero’ 😋

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  3. Io ringrazierò sempre il cielo di avere avuto la possibilità di studiare il Latino.
    Lingua bellissima, che ti fa ragionare come la matematica, che ti fa capire la radice etimologica di moltissimi termini presenti nel vocabolario italiano.
    Peccato mi stia dimenticando le regole, con il passare degli anni.

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  4. GengisJokerKhan

    In famiglia mia si parla bene latino. Lo conosco a grandi linee ma ho altre formazioni (non di minore importanza) e parlo 4 lingue.
    I libri li ho… se serve li apro 😀

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  5. felixiratus

    basterebbe e sarebbe splendido che almeno i politici e gli addetti ai lavori CONOSCESSERO e parlassero correttamente l'”itagliano”…….

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  6. Premesso che io a Daverio perdono tutto, o quasi, la sua provocazione è ben più sensata e fondata di quanto possa possa sembrare all’inizio. E sì, buona parte delle lingue europee ha avuto a che fare col latino, senza dimenticarci che il latino è la lingua della biologia. Certo, sarebbe una clamorosa meraviglia se si tornasse a parlare il latino di Cesare – non quello di Cicerone, percaritàdidio! – e per me che sono filologa (romanza) sarebbe chiudere il cerchio. Peccato che io sia più greca, che latina, e al posto delle mille mila regole colle loro ordinatissime eccezioni, preferisca l’assunto dell’Ellade: esistono solo le eccezioni!
    P.S. un unico appunto: le lingue erano falische, non falistiche.

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