Sul consumismo

Quanti di voi sanno cos’è il consumismo e quanto ne siamo vittime più o meno inconsapevoli?
Forse non tutti sanno che il consumismo come lo conosciamo oggi, quello che fa businness, nacque durante un Natale del 1924 a Genova:lì si riunirono i  più grandi produttori occidentali del mondo di lampadine, il Carteollo Phoebus, per decidere che nessuno avrebbe più potuto produrre una lampadina che durasse più di mille ore. Perchè se durava se ne sarebbero vendute meno. Nasceva così la così detta  “obsolescenza programmata”: una strategia, applicata poi a tutti i prodotti in commercio, che stabilisce la durata di un prodotto per delimitarne la funzionalità e l’integrità limitate ad un periodo prefissato. Scaduto il tempo il prodotto comincia a funzionare male fino a non funzionare più. Così si rende necessario acquistarne un altro.
Oppure diventa obsoleto, antiquato e fuori moda, così che la persona ne desideri uno più moderno per sentisi al di sopra o uguale agli altri.
Ci sono prodotti che diventano uno staus vero e proprio.
Per rendere un prodotto fuori moda e non più apprezzabile ai più, i burattinai si servono della pubblicità, spesso infarcita di messaggi subliminali, così da rendere desiderabili i prodotti nuovi. Quando magari il prodotto nuovo ha solo una minima cosa diversa da quello vecchio.
Come i telefonini, ad esempio: nati solo per telefonare anche fuori casa sembrano diventati indispensabili per la vita di tutti. Le persone sembrano rincretinite dalle app, dagli schermi che prima erano bello se minuscoli e adesso se sono enormi, ecc..
Se non hai il telefonino ultimo modello sei uno sfigato!
O un alternativo, comunque sei guardato in un certo modo.
Vogliamo poi parlare delle cover? C’è gente che ne ha a centinaia e ne cambia una al giorno finchè non cambia telefono ( adesso tra l’altro durano pochissimo).
E i social? Quale enorme fenomeno consumistico che sono! Tutti a vivere sui social, almeno tre o quattro diversi, a condividere ogni momento piuttosto che assaporarlo intensamente.
Io ho studenti che hanno il telelfonino in mano fin dal primo mattino!
E non staccano gli occhi finchè non do ordine di spegnerlo.
Come arriva la ricreazione via a scatti, video ecc.
Ma ci rendiamo conto? Anch’io lo uso, ma solo quando mi è indispensabile.
Per le foto preferisco la mia vecchia macchina fotografica, sui social non ci sono, e non ci sarò mai, ho solo questo blog.
Sinceramente quanto vi sentite usati dal consumismo? Quanto vi rendente conto di essere solo delle marionette manovrate da chi vuole spremerci i soldi e arricchirsi inducendo desideri per cose futili?
Quanto cercano di far venir meno la spiritualità per il materialismo.
Molti mi danno dell’aliena perchè penso e dico queste cose e perchè educo i miei figli prendendo come modelli gli animali: un animale desidera solo quello che gli serve veramente, che gli è necessario. Non si fa usare come un robotttino ubbidiente, non permette che qualcun altro decida cosa gli piace e cosa no e per quanto tempo.
Perfino feste sacre come il Natale sono diventate occasioni per il consumismo!
Per me è aberrante!
Io ho imparatao dagli animali e ne sono fiera: sono molto spirituale e quasi per niente materialista. Su di me la pubbicità non funziona per niente! E nemmeno le mode che pensano per noi o i percorsi studiati dei supermercati.
Ad esempio: servono scarpe o maglioni? Si comprano solo quelli necessari, comodi e caldi, che facciano sentir bene. Niente firme. Niente mode.
E voi che ne pensate?
Siete consapevoli o vi siete fatti fregare? Siate sinceri.

 

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15 pensieri su “Sul consumismo

  1. Questa della lapadina a genova nn la conoscevo… cmq bell’ideata sti teste calde… ecco xche tutto ha una scadenza d utilizzo… come elettrodomestici e simili…. e a nessuno dopo quasi 100 anni gli è passato x il cervelletto che questo metodo è super inquinante e figlio di infami? Ma guarda te… facciamo bio… eco e poi sti cazzi… ma una lavatrice da cambiare dopo qualche anno chi la smaltisce? Il terreno che produce bio e certificazioni eco? Che rabbia

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  2. Bell’argomento.
    Io evito di sana pianta i prodotti firmati, che costano di più immotivatamente solo per una etichetta. Tanto, alla fine, vengono comunque prodotti in Bangladesh o in Cina come gli altri.
    Per lo stesso motivo evito i prodotti Apple, che a parità di prestazione costano il doppio.
    Anch’io per fotografare uso una macchina fotografica, che produce scatti migliori rispetto ad uno smartphone.
    L’obsolescenza programmata la conobbi molti anni fa: il mio compagno di banco aveva il papà che produceva cinturini per orologi. Mi spiegò che se i cinturini fossero perfetti, dopo 2 anni loro avrebbero dovuto chiudere e morire di fame.
    Oggi questa tecnica è estesa chirurgicamente a tutti gli elettrodomestici e prodotti più o meno tecnologici: ecco spiegato perché con la tecnologia i prodotti invece di durare di più durano meno.
    Ciao Indy.

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  3. Un tempo non era questo l’obiettivo di un artigiano. Ma creare qualcosa di nuovo, sempre. Non era riparare un oggetto oltre la data di scadenza… I tempi cambiano in nome dei Dio Soldo. Purtroppo.

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  4. Il consumismo ha esaurito le risorse della terra.e’ il figlio del capitalismo.e’ pur vero che ha creato posti du lavoro,ma e’ pur vero che ha impoverito la gente;sia nel vero senso della parola,che nella ignoranza.conviene solo alle lobby.il mondo e’ girato attorno al petrolio;ora che scarseggia,esplodono le guerre per accaparrarselo.io come persona sono old di principi,però vivo bene.

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  5. Guardandomi attorno dentro e fuori social, mi viene spesso un solo commento: la ggente non stanno bene…
    Ormai non si vendono prodotti: si creano bisogni e si noleggiano servizi…terziario avanzato…ma avanzato da chi?

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