Le Olimpiadi

Manca ormai pochissimo all’inizio delle Olimpiadi! Per chi è amante dello sport come me sono uno spettacolo imperdibile. Chi mi conosce da tempo sa che io, quando ero un’atleta, ero candidata ad andarci, poi un brutto incidente interruppe i miei record. Pazienza, il destino mi aveva destinata ad altre cose, ma non a rinunciare allo sport, agonistico e non.
Ma le Olimpiadi mica me le perdo!
Per i più inesperti: che cosa sono le Olimpiadi?
Il termine più corretto sarebbe Giochi Olimpici perchè l’Olimpiade è il tempo di quattro anni che trascorre tra una manifestazione e l’altra, ma tant’è.
Il nome deriva dal monte Olimpo, in Grecia, dimora degli antichi Olimpi, i mitologici dei che vivevano sul monte che sorge sul confine tra Tessaglia e Macedonia. Da qui il nome Olimpo che significa “barriera”.
Olimpia era una città ricca di opere d’arte: monumenti, statue, templi; qui dal VIII secolo a.C. cominciarono a svolgersi giochi sportivi dedicati al dio Zeus, il padre di tutti gli dei.
Nel 776 a. C. si trattava di un’unica gara di corsa a cui poi si aggiunsero la lotta, il pugilato ecc. fino ad arrivare alle 28 discipline di oggi.
Dal VI al V secolo a.C. le Olimpiadi raggiunsero il loro apice ed assunsero anche carattere religioso: c’erano più gare, più atleti, più discipline.
Potevano parteciapare solo greci puro sangue e liberi; niente schiavi, barbari, assassini, donne e sacrileghi ( da notare a cos’ erano paragonate le donne!).
Gli atleti gareggiavano completamente nudi.I vincitori diventavano dei veri e propri idoli, ammirati e venerati.
Le donne, invece,oltre a non parteciparvi, non potevano nemmeno assistere alle gare.
Le Olimpiadi erano così importanti che per tutta la durata dei Giochi ( prima era di 5 giorni) venivano sospese le guerre in tutta la Grecia (  Ekecheiria,tregua Olimpica).
Le prime Olimpiadi moderne si ebbero nel 1896 ad Atene, dove erano nate, e si fondò il Comitato Olimpionico Internazionale che decise che ogni volta si sarebbero svolte in Paesi diversi, come diversi erano gli atleti da tutto il mondo.
Nel 1900, a Parigi, poterono FINALMENTE partecipare anche le donne, nonostante il parere avverso di un certo barone francese De Coubertin, con evidenti seri problemi, che sosteneva che la differente fisiologia della donna e il diverso ruolo nella società la rendevano inadatta all’attività sportiva. Poverello! Per fortuna alla fine la spuntammo noi, come sempre, appunto nel 1900 a Parigi anche se in modo non ufficiale .
Nel 1908 a Londra, sempre in maniera non ufficiale, c’erano 36 donne su 2008 atleti!
Ma gliela facemmo vedere noi: poche ma buone! E che donne ragazzi!!!
Nel 1912 a Stoccolma la nuotatrice australiana Fanni Durack vinse i 100 metri stile libero eguagliando il tempo realizzato ad Atene nel 1896 dalla medaglia d’oro maschile e mettendo per sempre a tacere le rogne del baronetto De Coubertin.
Riuscimmo a partecipare in maniera ufficiale come gli uomini solo dopo la prima Guerra Mondiale, nel 1920 ad Anversa.
Nel 1948 a Londra fu l’atleta olandese Francina Elsje Blankers Koen conquistò quattro titoli olimpici in atletica leggera, meritandosi il nome di “mamma volante” visto che era mamma di due bambini. Il povero De Coubertin si  rivoltò nella tomba ( era morto nel 1937), ma lì era e lì rimane con tutta la sua ignorante, spregevole stupidità.
Oggi campionesse come Federica Pellegrini e Tania Cagnotto sono orgogliosamente le porta bandiera del nostro Paese!
La bandiera oimpica è composta da 5 cerchi che rappresentano i 5 continenti: Europa, Asia, Oceania, America, Africa e sono di colore, partendo dall’alto a sinistra: blu, giallo, nero, verde e rosso, su sfondo bianco. Qualcuno afferma che il blu rappresenti l’Oceania, il giallo l’Asia, il nero l’Africa, il verde l’Europa e il rosso, come la pelle dei Nativi, l’America.
I cerchi sono intrecciati per rappresentare l’universalità dello spirito olimpico.
Il motto olimpivco ufficiale è: “Citius, Altius, Fortius”, “più veloce, più alto, più forte”( dal latino).
Il perdente De Coubertin, nella sua frustrazione, coniò invece quello consolatorio per chi perde: “L’importante non è vincere ma partecipare”.
Non è vero: alle gare ci vai per vincere sennò che atleta sei??? Poi ovvio che ti diverti anche se perdi, ma vorrei proprio vedere chi ci va solo per partecipare! Perfino il termine atleta olimpico sarebbe più corretto come atleta olimpionico, da nike: vittoria!
Caro barone gira, rigira pure…..
Dall’accensione dell’antica fiamma….buone Olimpiadi a tutti!!!!
Voi quali sport guarderete? Io un po’ tutti, specialmente l’equitazione, il karate e l’atletica ovviamente.

 

 

 

 

 

 

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27 pensieri su “Le Olimpiadi

  1. amo lo sport ma NON questa assurda porkata !! PROFESSIONISTI che gareggiano nonostante abbiano tutti i loro campionati …. ‘ovvia il contrario dello spirito olimpico !!

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  2. Buongiorno e grazie per le informazioni, rimango sempre Affascinata dagli atleti e dalle prodezze che riescono a fare: uomini e donne che siano… Guarderó quel che riesco ☺️
    Baci 😘

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  3. scherma e nuoto…poi si vedrà…bel post, buondì indiana

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  4. Ma dai… non conoscevo la storia, bello, mi è piaciuto!

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  5. Presso gli antichi greci, in effetti, le donne condividevano con i cani il gradino più basso della scala sociale. Su questo argomento, una mia amica ha scritto la propria tesi di dottorato, ampliata poi in un libro bellissimo pubblicato nel 2003: Cristiana Franco, Senza ritegno. Il cane e la donna nell’immaginario della Grecia antica (ed. il Mulino). Troverai varie recensioni in rete. Penso che possa piacere anche a te.
    Ciao! 🙂

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  6. Ah, povero Coubertin… Dovresti almeno riconoscergli la paternità delle Olimpiadi moderne: se nel 1896 sono rinati i giochi olimpici, il merito è tutto suo. Per quanto riguarda la partecipazione delle donne, Coubertin in fondo voleva soltanto rispettare la tradizione antica; quando poi furono ammesse anche le gare femminili accettò la decisione del comitato.
    Vorrei inoltre ricordare che a Coubertin è intitolata una medaglia con cui viene premiato il più autentico spirito sportivo: è stata conferita a pochissimi, una dozzina o poco più, fra cui il nostro Eugenio Monti, campione di bob, un signore come ce ne sono stati pochi.

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  7. Cercherò di guardare tutto ciò che posso, lavoro e famiglia permettendo.
    Credo che con i nostri colori, siano proprio le donne le favorite per il maggior numero di medaglie.
    Certo che l’atletica ci è preclusa, ma nuoto/tuffi, scherma e qualcos’altro (piattello, arco…) spero ci diano soddisfazioni.
    Tu in cosa gareggiavi di bello?

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  8. Mi piacciono sempre i tuoi post informati e ricchi, è sempre un piacere conoscere qualcosa di nuovo 🙂
    Caspita mi spiace molto che tu non abbia avuto la possibilità di partecipare come atleta alle olimpiadi, ma riesco a percepire comunque tutta la tua passione che non si è affatto spenta, perciò sono d’accordo con te nel dire che “sei stata destinata a fare altre grandi cose”!

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    • Ti ringrazio molto. Le mie grandi cose sono state formare il mio branco a due e a quattro zampe,diventare insegnante e mamma:nessuna medaglia vale quanto un ti voglio bene detto da tuo figlio o ti amo detto dal marito. Almeno per me 😊

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      • Caspita quanto hai ragione, anche perché essere moglie e madre è meraviglioso ma al contempo molto difficile, e non esiste alcun allenamento che ti possa preparare per affrontare senza pensieri le sfide quotidiane….
        Sono certa che il tuo branco percepisce tutta la tua forza e amore!

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      • Pare di si 😉 L’ho letto adesso, scusa, scherzi da pc!

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  9. Sicuramente Scherma, Atletica, Judo … poi tutti quelli che riesco vedere 😀
    Malgrado il doping e la politica siano sempre dietro l’angolo, ho l’ingenua illusione che quando arrivi lassù il resto perda di valore, e spero solo in atleti veri.

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