Chi può aiutarmi?

Chiedo a voi amici un consiglio o un aiuto: una mia studentessa di quinta,
arrivata quest’anno da un’altra sezione,
ha dei seri problemi d’ansia. Almeno mi dicono che sia ansia, io
non lo so davvero perchè di ansia così non ho mai vista!
Praticamente lei non vive più.
Ha già perso un anno di scuola perchè non riusciva più a venirci: i suoi
genitori dicevano che stava male, i suoi insegnanti di prima non se ne sono
preoccupati più di tanto.
Io invece me ne preoccupo eccome, come mi preoccupo sempre di ogni
mio singolo studente perchè prima di essere insegnanti siamo educatori,
anche se insegniamo alle superiori e non più a dei bambini.
Io vedevo che questa ragazza nuova era spesso assente e quando c’era aveva
uno strano comportamento: diventava spesso pallida, la vedevo tenersi il
polso, andare spesso in bagno, non stare mai ferma.
Con i compagni ride e scherza, ma sembra sempre sul chi vive e parla spesso
di malattie o di come si sente lei.
Durante le interrogazioni parlava molto alla svelta e spesso sudava anche
d’inverno. Ne ho parlato con i suoi vecchi insegnanti e mi hanno detto che
lei è così, è ansiosa, prende farmaci e che comunque non sono affari degli insegnanti ma della famiglia, visto che comunque il rendimento scolastico è buono.
Allora ho chiesto ai genitori e mi hanno detto che soffre d’ansia e attacchi di panico, ma non hanno saputo dirmi il perchè. C’è sempre un perchè, no? Mica ti arriva l’ansia così, credo. L’hanno portata da una psicologa che le ha prescritto dei
farmaci ansiolitici che lei prende regolarmente. Praticamente l’hanno liquidata
come la solita crisi adolescenziale di una ragazza insicura in crescita.
Evidentemente non sono i farmaci giusti perchè l’altro giorno si è sentita
male fisicamente e mi è quasi svenuta in braccio!
Aveva il cuore a mille, tremava tutta e faceva fatica a respirare.
L’ho portata fuori dalla classe, ho avvisato la famiglia che venisse a prenderla per
portarla all’ospedale, e intanto ho cercato di calmarla.
Allora lei  mi ha confessato che era inutile andare in ospedale: c’era già stata tantissime volte e non le trovano mai niente di fisico.
In più si sentiva in colpa perchè i genitori devono sempre starle dietro e correre
via dal lavoro ogni volta che si sente male.Il che peggiora ancora di più il
suo stato d’animo.
Poi mi dice che spesso è bloccata a casa dalla paura di uscire, per questo
aveva perso un anno di scuola.
Bloccata! Praticamente aveva paura di uscire di casa e mi ha detto che
a un certo punto aveva paura anche a stare in casa da sola.
Per lei uscire, godersi una bella passeggiata a piedi, fare un giro in bicicletta o prendere l’auto per farsi un viaggetto sono cose impensabili.
E’ come se fosse trattenuta da catene invisibili. Peggio ancora mi dice lei:
la sua paura le provoca dei mali fisici come vertigini, disturbi cardiaci, vomito, addiritura svenimenti, come ho avuto modo di constatare l’altro giorno.
E che le cure dalla psicologa fanno bene per un po’ ma poi tutto riprende come prima.
Praticamente le cambiano farmaco, sta meglio per un po’, ma poi tutto
ricomincia.
Non riesce nemmeno più a uscire col fidanzato, e questo la fa stare malissimo perchè ha paura di perderlo. L’anno scorso si è sentita male mentre erano in vacanza e sono dovuti rientrare. Quest’anno ha il terrore di tornarci unito a quello di farci andare il fidanzato da solo.
Insomma, un casino! Che non fa che renderla ancora più angosciata e tesa.
Ma, chiedo io, è possibile che l’ansia arrivi a questi livelli fisici, tanto da avere veri e propri blocchi psicologici?
Ad esempio io mi ritengo parecchio ansiosa: devo sempre avere tutto sotto controllo!
Mio marito non può andare da solo nel bosco a far la legna perchè ho
paura che gli succeda qualcosa, specie da quando abbiamo ritrovato un vicino schiaciato sotto un albero, e quando lavora sul trattore sono sempre
lì con l’orecchio pronto a captare un rumore sbagliato.
Stessa cosa con i miei figli e i miei animali.
Però non mi sono mai sentita male fisicamente e non ho mai avuto
un blocco che mi costringesse a casa o mi impedisse di fare
qualcosa,anzi: il movimento mi distrae quando sono in pensiero
e mi fa passare subito l’ansia.
Ma la mia studentessa è talmente bloccata che spesso non riesce nemmeno a
svolgere l’ora di ginnastica.
Allora siamo sicuri che sia ansia? Magari c’è della depressione o altro?
In passato ho avuto alunni che si tagliavano con le lamette: di solito manifestavano turbamenti dell’anima, insicurezze, problemi in famiglia. Spesso bastava parlarci, tenerli seguiti, distrarli con letture e altre cose, proporgli sport, passeggiate, yoga,
meditazione, gite in campagna tra gli animali ( di solito me li porto tutti a studiare a casa mia). Non ci sono mai state conseguenze e sono sempre stati bene dopo qualche tempo.
Ma con lei non funziona: lei non riesce proprio a muoversi di casa se non
viene accompagnata e spesso nemmeno l’accompagnamento serve.
Qualsiasi cosa faccia sembra sempre che abbia una spada di Damocle sopra alla testa.
Sembra che anche il sole o il vento la possano ferire, anzichè essere amici confortanti di cui godere.
Io ho detto ai suoi genitori che secondo me più che la psicologa ci vorrebbe un neuro psichiatra, perchè potrebbe esserci davvero un problema neurologico che impedisce un normale funzionamento della funzione dell’ansia, che in Natura serve a salvarti la vita, non a distruggertela.
Ma con certa gente parlare di psichiatra è tabù: significa pazzia, manicomio e altre boiate simili.
Eppure se io ho male ai denti vado dal dentista, molto a malincuore devo dire, se ho male allo stomaco dalla gastroenterologa e così via. Quindi che male c’è se chi ha un problema con il proprio comportamento va da chi cura il cervello? E’ un organo come un altro, no? Anzi, è l’organo che influenza tutti gli altri, quindi va tenuto ancora più in considerazione.
Intanto, come posso aiutare nel mio piccolo questa ragazza?
Cosa le posso dire quando ha queste crisi per calmarla?
E’ meglio spronarla o lasciarla stare?
Qualcuno di voi ha esperienze in merito?
Io fino ad adesso mi sono limitata a farla parlare, ascoltarla, abbracciarla
o tenerle la mano, e a dire anche agli altri ragazzi di starle vicino in modo discreto
( nelle mie classi se uno ha un problema tutti si cerca di dare una mano), perchè credo che non ci sia niente di peggio per
una persona che sta male di sentirsi dire che non ha niente e che
è solo una cosa mentale.
Spesso le racconto delle micidiali cazzate per farla ridere, o le faccio vedere
dei filmati buffi di casa mia.
I suoi vecchi insegnanti le dicevano di guardare a chi stava male davvero, ai ragazzi che a scuola ci vengono con la carrozzina o con il fazzoletto perchè fanno la chemioterapia ( e purtroppo ce ne sono!). Ma così non si peggiorano le cose? Anche lei sta male e credo che ogni tipo di male meriti ascolto e rispetto perchè provoca sofferenza.
Io non posso pensare che ci sia una persona, così giovane poi, che non
riesce a godere della bellezza della vita e del mondo, delle risate degli amici,
del profumo dei fiori e dell’erba tagliata, la goduria di un bel libro,
l’abbraccio di chi ami, il pelo morbido dell’amico peloso,
ma che veda tutto come qualcosa di pericoloso che possa farle del male.
Quando le faccio  notare queste cose a volte si rilassa,ma dopo qualche ora
ritorna subito a essere tesa, con il volto sempre contratto in una smorfia.
Ed è anche una bella ragazza, con un bel viso ed un bel corpo!
Se qualcuno di voi soffre di questi disturbi mi può dire cosa posso fare e cosa posso dire per farla stare meglio e aiutarla nei momenti di crisi ( e magari anche dopo) ?

Intanto domani preparerò un articolo con alcuni rimedi naturali per combattre l’ansia, ma nel suo caso credo serva qualcosa di ancora più incisivo.

 

 

 

 

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98 pensieri su “Chi può aiutarmi?

  1. In genere io come rimedio ho la meditazione,non so se in questo caso possa funzionare..

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  2. Non ho esperienze in merito ma concordo che i farmaci prescritti siano superflui e piuttosto opterei per un consulto con un altro professionista per verificare se vi siano origini psicologiche, traumi scatenanti…

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  3. scrittore5-5

    Sei il tipo di insegnante che dovrebbe essere madre di una nuova riforma, che deve solo riprendere il ruolo delle insegnanti. Puoi farle capire di aver capito, con dolcezza e il polso di chi deve insegnare

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    • Quando ha le crisi a scuola si,spesso anche quando sta facendo altre lezioni e scappa via dalla classe.Ma la maggior parte del tempo lei è a casa. Da che mi può chiamare per parlare se sta male,ma temo che non sia proprio una cura.

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  4. Rosario

    Purtroppo è molto difficile che tu possa fare qualcosa perché il tuo compito è diverso e non puoi avere la preparazione tecnica per affrontare questi problemi.
    La ragazza ha certamente bisogno di uno specialista e anche i suoi genitori, perché queste cose vann affrontate in tutto l’ambito famigliare.
    L’unica cosa che potrebbe aiutarla un po’ e, in questo caso tu potresti sollevarla, sarebbe la pet terapy ma da ciò che scrivi anche quella non è praticabile.
    Alla fine sono i genitori che devono aprire gli occhi e ammettere il problema.
    Un grandissimo abbraccio, sei sempre generosa con i tuoi alunni, anche oltre il tuo dovere.
    Ciao, Rosario

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    • Il più é farlo capire ai genitori che credono siano capricci adolescenziali e che dallo psichiatra ci vadano i matti.Sto cercando di coinvolgere anche altri insegnanti per convincerli insieme. Grazie Ross 😊

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  5. davvero un problema grave. Per quel che posso capire pastiglie e placebo non servono assolutamente, la poveretta deve andare da uno psichiatra veramente bravo per tirar fuori il suo problema nascosto e le auguro di riuscire a farlo …la sua non è vita !

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  6. C’è qualcosa che lei ama fare? Un hobby?
    Aiutarla a svolgerlo, crearle un obiettivo extra scolastico che la possa appassionare.
    Io penso anche alla musica o al canto.
    Magari scopre di essere brava a dipingere.
    Oppura può tentare di tenere in casa un animaletto da accudire.
    La situazione è obiettivamente molto complicata.

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  7. Eva la Strega

    Il terrore di uscire di casa mi fa sospettare una depressione. Perché l’ansia da sola non giustifica la paura del mondo esterno. Potrebbero esserci degli eventi traumatici che hanno provocato questo stato ma non ci è dato di sapere… Anche se io credo che questi problemi non arrivino per caso o per sfortuna ma siano certamente reattivi ad episodi dolorosi. Al tutto potrebbe anche essere associato uno squilibrio ormonale, che negli adolescenti non è certo cosa rara. Questa ragazza ha bisogno di esami approfonditi, e di un neuropsichiatra infantile, che deve prendere in carico tutta la famiglia. Anche i genitori sono co-responsabili perché quasi sempre questi disagi nascono nell’ambito dei rapporti genitoriali. Escludendo la causa organica, per me c’è qualcosa sotto…. Temo che l’unica cosa da fare sia convincere i genitori che il problema è serio, segnalare eventualmente la cosa al consultorio familiare pubblico, e in casi estremi rivolgersi alla Tutela Minori del Comune. Perché se c’è trascuratezza e sottovalutazione del benessere di un minore, a mali estremi ci vogliono estremi rimedi.

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    • Il problema è proprio convincere i genitori:la trattano come un’adolescente pazzoide e capricciosa,ne prendono quasi le distanze come se si vergognassero di lei.Hanno anche un’altra figlia e dicono che lei é “normale”.Anche lei è”normale”: ha forse solo bisogno di più attenzioni,più incoraggiamento? So che tu sei più competente di me in questo campo e ti ringrazio molto dei consigli. Devo vedere se si riesce a convincere i genitori con le buone…..Ma dici che può nascondere della violenza? O “semplici” carenze affettive?

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      • Eva la Strega

        Indiana qui lo dico e qui lo nego: non mi sembra la classica crisi adolescenziale questa. Ho una collega che fa sportello psicologico nelle scuole, e mi raccontano dei sintomi di ragazzine abusate, o con genitori che litigano o che sono assenti ecc… Non è detto che sia questo il caso ma secondo me sotto c’è dell’altro. Se poi questi genitori chiamano una figlia “normale” e l’altra anormale, dico bene che un problema di relazione ed affetto c’è. Io una telefonatina al consultorio giovani la farei… E gli insegnanti hanno il diritto di “impicciarsi”. Io me ne fregherei dei giudizi di genitori e altri insegnanti… Poi quando accadono magari le disgrazie tutti pronti ad additare la scuola che pur avendo visto certi segnali, se ne è infischiata.

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    • Stamattina ho convinto altri insegnanti a parlare tutti insieme ai genitori.Se non la capiscono la telefonata parte,sperando di non complicare ulteriormente le cose.Io ho sempre ritenuto che la scuola serva ad educare,anche alle superiori:e dove non arrivano i genitori dobbiamo arrivare e intervenire noi

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  8. Tesoro, come mi rattristano queste situazioni… il problema non deve essere trascurato, un anno e più è già troppo tempo… 😦
    Come fanno i genitori a non capire che bisogna intervenire subito e in maniera mirata? Come fanno certi genitori a non voler alleviare ogni sofferenza del proprio figlio?
    Tu sei sempre meravigliosa e dovresti essere veramente ” madre di una nuova riforma” come dice il nostro amico scrittore5-5…
    Anch’io come te sono ansiosa, ma quell’ansia che ti fa stare all’erta. Ad esempio ai mie figli ho sempre prestato molto attenzione, loro sono un po’ dimidi e insicuri e io gli sto dando dei fiori di Bach per aiutarli ad avere maggior sicurezza… ma nel caso della tua studentessa ci vuole un aiuto immediato e concreto. Anche se io la ritengo “solo l’ultima spiaggia” credo che ci voglia uno specialista che parlandole arrivi ad aiutarla… sempre sperando che cada in buone mani.
    Un abbraccio e fammi sapere come va

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  9. Erik

    secondo me da quello che ho letto, l’unica cosa che puoi fare, che per altro stai già facendo è agire sui genitori… se la ragazza ha questi problemi che non vengono “riconosciuti” come tali dai genitori, il problema è doppio, perchè lei non si sente capita dalle persone che più di ogni altre dovrebbero essere quelle su cui lei costruisce ho a costruito in passato la sua forza.. immagino che la situazione sia di lungo termine e quindi le insicurezze che potrebbero essere quelle descritte (somigliano molto ai grossi problemi di timidezza che ho avuto io) si sommano al fatto di non veder riconosciuta la sua identità da chi l’ha messa al mondo.
    Io non ho fatto studi specifici, non sono un medico quindi il mio parere è ovviamente puramente discorsivo, ma sono figlio di un padre caratterialmente “debole” e di una madre che soffre di schizzofrania paranoide da quando avevo 8 anni, che si è rinchiusa in casa per non uscire per 20 anni, ho visto e conosciuto dottori e psicologi di ogni tipo, ho visto mia madre prendere psicofarmaci a sua insaputa e medici trattare un sintomo come se fosse il colore di un abito…
    da quello che hai scritto, empaticamente, ho sentito solitudine, molta solitudine e mancanza totale di riferimenti… se non riesci a convincere i genitori, o qualche suo amico/a veramente importante per lei (se ce ne sono e se pronti mentalmente) non so quanto tu possa fare… ciò non vuol dire non provarci ma soltanto avere sempre la consapevolezza di quello che ogni singolo essere umano ha la capacità di fare… ho visto e conosciuto persone che si sono distrutte la vita tentando di salvare altri loro simili, se succede mi piace pensare che sia dovuto ad una scelta ben precisa…

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    • É terribile quello che hai scritto:20 anni chiusa in casa! E nessuno specialista é riuscito ad aiutarla! Io sono solo un’insegnante e più di tanto non posso fare,anche perché non ho le competenze giuste e non vorrei commettere sbagli. Ho convinto anche alcuni altri insegnanti a provare a convincere i genitori a mandarla da uno specialista.E speriamo bene! Ti ringrazio molto per la tua testimonianza 😊

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      • Erik

        era la sua volontà… in ogni caso quando arrivava uno specialista (o cmq una persona che non fosse un mio amico) si chiudeva a chiave in bagno… non permetteva a nessuno di visitarla… forse gli anni sono 15 non venti, abbiamo trovato una cura parziale qualche anno fa… è una storia lunga, l’ho scritta solo per dire che non parlavo a caso.. :))

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    • Ti ringrazio ancora: speriamo di riuscire in qualche modo ad aprire queste chiusure verso il mondo. La vita é meravigliosa e tutti devono poterla godere!

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    • Mi fa molto piacere 😊

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  10. E’ difficile, assai difficile uscire da certe storie.
    Io ci sto dentro da quando sono nata.

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    • Davvero? Ma hai anche tu questi disturbi? Quindi compaiono già da piccoli o sono dovuti a traumi? Io fino ad adesso su altri studenti ho visto disturbi dovuti a traumi subiti,ma mai così invalidanti da non avere più una vita

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    • Ma adesso stai bene?

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    • Mi dispiace! Ma hai fatto cure,terapie,qualcosa?

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      • Ho fatto “tutto” e forse anche troppo. Tre ricoveri al neuro, incontrato psicanalisti e psicologi, persino un paio di TSO. Mi hanno riconosciuto un bel 75% di invalidità psichica per sindrome maniacodepressiva. Ma nessuno ci ha mai azzeccato. In realtà sono una persona troppo sensibile che ha avuto la disgrazia di vivere esperienze dure nei primi vent’anno di vita. Nessuno è mai riuscito ad aiutarmi, solo la mia forza d’animo e di carattere mi salva con l’aiuto della scrittura e dello sport. Due attività che coltivo da sempre e che per me sono autentici salvavita.

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    • Spesso i dottori,anzi quasi sempre in occidente,danno cure alla sintomatologia senza considerare le cause. Hai il mal di testa? Ecco l’antidolorifico…..ma sapere perché ti viene resterà quasi sempre un mistero liquidato con ipotesi di statistica. Idem per quanto riguarda la sfera psichica. Hai l’ansia? Ansiolitico! Sei depresso? Antidepressivo! Ma non credo che questa cose curino,come hai scritto anche tu:sono palliativi. Bisogna trovare le cause dei mali. Meno male che sei riuscita a trovare un equilibrio dedicandoti a delle passioni. Con certi mali,se proprio non passano,bisogna imparare a convivere. Io convivo con i postumi fisici dei miei vari incidenti:certi dolori!!! Ma ormai li ho accettati e li sopporto. Ma temo che con i dolori dell’anima sia ancora più difficile,vero?

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    • Non oso nemmeno immaginare! Mi dispiace davvero tantissimo. Ma anche se leggi libri divertenti o guardi qualcosa che fa ridere? Non riesci ad avere pensieri positivi prima di dormire? Oppure gli incubi arrivano comunque?

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      • Quando il corpo dorme il mio cervello ha una vita sua molto personale e fa quello che gli pare. Non esiste rimedio, lui riesce a opnotizzare anche gli ipnotici più potenti. Credo di essere un’entità, di natura ancora sconosciuta, caduta per chissà quale alchimia dentro un corpo umano. Prima o poi arriverà la libertà.

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    • Devi essere una persona davvero speciale: grande scrittrice che riesce a prendere un po’ per i fondelli i suoi mali. Anche le Fosse delle Marianne hanno un fondo e una volta in fondo si deve solo risalire 😊

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      • Effettivamente l’autoironia è la mia forza. Anziché piangere mi rido addosso. Ho fatto per anni ciclismo amatoraile, dopo una cura con spicofarmaci ho perso il senso dell’equilibrio e ho dovuto dimenticare la bicicletta poiché non riuscivo più a tenermi in sella. Ho cominciato a correre e praticare body building con un personal trainer che s’è preso a cuore i miei problemi e ne ha fatto oggetto di studio per la sua attività. Così faccio da cavia, lui mi allena cercando di aggirare i problemi psicomotori che talvolta si presentano e io mi diverto a sfidare le mie anomalie. Ci facciamo un sacco di risare quando mi dice di salire su 10 cm di step e io gli chiedo di tenermi per mano. 😀

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    • Sei un mito! 😊

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  11. Ciao,
    sinceramente da come parli tu io ho l’impressione che queste crisi siano causate da un problema che ha origine più profonda, non è che la famiglia non è così “perbene” come sembra?
    Scusa non li conosco e non dovrei parlare, ma sinceramente a me su queste cose vengono sempre i dubbi sul padre…
    Il fatto che sembra facciano i finti tonti e che lei sia capricciosa accresce questo dubbio.
    Purtroppo ci sono molte donne che permettono al marito di abusare della figlia e fanno passare la figlia per pazza pur che non si scopra la cosa.

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  12. Indy, ti chiedi se l’ansia può rendere la vita un vero inferno ed io mi sento di risponderti che può farlo, ma per superare il problema bisogna individuare il tipo di problematica che ha scatenato questa condizione. Da quello che hai raccontato, il caso della ragazza non è affatto semplice e potrebbe avere origini tenute nascoste volutamente dalla stessa. In caso di sospetta violenza, sarebbe utile far valutare (dagli organi preposti a farlo), le condizioni di vita familiare della ragazza, ma per farlo è necessario avere delle basi solide: una testimonianza della stessa, una richiesta d’aiuto (tu rischi seriamente di esporti a questioni che vanno oltre il tuo ruolo, nonostante l’intento lodevole, e magari complicare la tua stessa vita – scusa, ma è necessario puntualizzarlo). La ragazza potrebbe anche soffrire di una condizione psicologica che non ha nulla a che fare con il comportamento della famiglia, aver accumulato stress o aver assistito a particolari episodi che l’hanno condizionata o che la stanno conducendo ad uno stato d’apatia comportamentale e/o, probabilmente, verso uno status di depressione, di mancanza di fiducia in se stessa. Utile il tuo intervento di conforto e di sprone, anche se non tutte le persone affette da ansia sono disposte a farsi aiutare o ad accettare consigli, ma quello che mi da più a pensare è stata la reazione degli altri insegnanti, quelli che ti hanno consigliato di tornare tra le fila del ruolo, come se sapessero più di quello che appare (a meno che io non abbia mal interpretato le tue parole). In ogni caso è una condizione affrontabile al di là dell’uso di farmaci. Potrebbe essere utile tenere la ragazza con la mente impegnata su lavori manuali, l’utilizzo di pratiche olistiche (ad esempio l’aromaterapia), ascoltare musica rilassante, una seduta presso una spa, il consumo di tisane, ma anche una semplice passeggiata con le amiche. Possiamo darti millemila consigli, ma se la ragazza non è pronta ad affrontare il problema, a cominciare dall’accettare che lo sia, mi sa che ogni parola sarà superflua. A volte, anche il migliore degli intenti può portare a conseguenze drammatiche, quindi prudenza. Un abbraccio.

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    • Stamattina é rimasta a scuola per 2 ore poi é dovuta scappare! É venuta a prenderla sua sorella più grande e anche lei,come i genitori,la tratta con sufficienza,la prende anche in giro pensando di sdrammatizzare! Io che ho fatto di tutto per eliminare il bullismo nella scuola vedo ragazzi che lo subiscono a casa dai parenti! La madre la guarda e sospira scuotendo la testa,il padre se ne frega perché sono problemi di donne e la sorella la sfotte. E lei soffre.Secondo me non ha subito abusi fisici,ma tanta indifferenza e incomprensione. Non ascoltano perché per loro se non c’è una vera malattia fisica sono tutte balle ed esagerazioni.A me vien su un’incazzatura…..

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      • Ti comprendo e capisco la tua sensazione di impotenza. Purtroppo non è sempre facile poter risolvere le questioni familiari, specialmente quando si sbatte contro un muro di gomma, ma puoi sempre far capire alla ragazza che tu sarai a disposizione, senza menzionare l’ipotesi di doverne parlarne con i suoi genitori (una sorta di segreto tra amiche) magari si avvicinerà lei stessa e si sbottonerà sulla vera fonte del suo stato d’agitazione. Porta pazienza, ma se vedi qualcosa che non ti convince, puoi sempre tentare la carta dell’anonimato e denunciare il sospetto. Buon week end.

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    • Per fortuna con me é riuscita a confidarsi e credo di aver capito. Appena parlato con i genitori farò un aggiornamento che magari può essere d’aiuto anche ad altri. Grazie per i consigli 😊

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  13. marcello

    Io ho avuto problemi con la figlia più grande verso i 16 anni…attacchi di ansia e panico.
    La notte non dormiva per paura di non svegliarsi e non usciva fuori dove c’era altra gente
    Certamente non credo ai livelli della tua studentessa ma comunque come hai descritto certo suoi lati molto simile. Noi abbiamo trovato una psicoterapeuta molto brava….e ripeto noi perché a tutte le sedute abbiamo partecipato anche io e mia moglie sia per capire se eravamo noi la fonte del suo momento è sia per capire come poterla aiutare. Nel giro di qualche mese abbiamo risolto, ma ripeto forse era più lieve quello che stava passando mia figlia. Ma credimi sicuramente questa dottoressa è stata veramente in gamba e noi ci siamo dati da fare nel cercare di porvi un rimedio.
    Non bisogna aver paura noi genitori di affrontare questo cammino.
    Un bacione indiana

    Marcello

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    • Grazie Marcello. Voi siete degli ottimi genitori. I suoi la trattano come se fosse una cretina che esagera le crisi adolescenziali! Io rimango basita. Adesso dobbiamo convincerli a comportarsi come avete fatto voi,andando tutti insieme da uno specialista.Altrimenti la vedo male

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      • marcello

        Infatti….anche per poter capire se poi il problema è portato dal passato e da una cosa accaduta in famiglia o esterna.
        Un bacione indiana e continua così.

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      • marcello

        Ottimi……direi solo che non bisogna chiudere gli occhi e pensare di aver potuto sbagliare in qualcosa.

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    • É quello che dico anch’io:intanto rendersi conto che c’è un problema e che riguarda tutti. Nella mia famiglia funziona così:se uno,persona o animale che sia,ha un problema questo diventa di tutti e tutti insieme lo risolviamo.Per questo insisterò con i genitori perché vadano tutti insieme dallo specialista. Non sarà impresa facile

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      • marcello

        Non lo sarà credimi…..fino a che penseranno che tanto prima o poi passerà e fino a che penseranno che non è un loro problema.
        Fammi sapere se ci saranno novità
        Un bacione indiana

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    • Sicuramente,grazie 😊

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  14. Il tuo comportamento da persona sensibile e altruista è encomiabile amica mia. So di cosa stai parlando perchè mia sorella ne ha sofferto per tanto tempo ed io dopo gli aborti ,la morte di mio padre e la separazione di mio fratello. L’ansia questo terribile mostro ti mette ko nel vero senso della parola. Mia sorella ha sofferto di crisi d’ansia tanto da soffrire degli stessi disturbi di questa povera anima e non si deve scherzare su questo perchè è davvero un mal di vivere. Si provano sensazioni fisiche devastanti , battito cardiaco accellerato,senso di soffocamento, nausea e conseguente vomito,sudorazione eccessiva ,sbalzi di temperatura vampate di caldo associate a crisi di freddo con inevitabile tremore ,spossatezza, mal di testa , stanchezza , fiato corto, nervosismo e confusione mentale. Si ha la percezione (infondata)che si stia per morire. Ci si sente sicuri solo in casa propria e delle volte anche in quella. L’ansia è come un tarlo che ti rode dentro, vorresti scappare ,ma non puoi e non sai dove andare perchè il problema sei tu e proprio perché sei tu ti senti in colpa verso chi ti sta vicino. Perchè ti senti un peso, un intralcio, il tuo mal di vivere limita e cambia la vita anche agli altri ,ma sopratutto perchè non vieni compreso. Terapia psicologica che aiuta ad esternare le tue paure e angosce ,a capire la causa e che ti aiuta e riconoscere quando stai per avere una crisi, quindi ad accettarla NON a contrastarla, farmaci ,training autogeno possono farti uscire da questo tunnel, ci vuole pazienza taaanta , ma sopratutto la vicinanza di persone che ti ascoltino senza condannarti, che non ti scuotano con frasi del tipo “dai non è niente!” O ti prendano esempio di casi a terra loro piú importanti . Con l’ansia non si scherza per niente puó portare veramente al suicidio. Fortunatamente mia sorella sta bene ora ,quel brutto periodo è passato,ma ti posso garantire che ció che ha provato l’ha vissuto realmente, ogni tanto quando il mostro vuole ritornare mia sorella e come affrontarlo. La tua alunna ha bisogno di un reale sostegno e aiuto e il consiglio che le hai dato è ottimo! coinvogli con dolce fermezza le persone che la circondano e consiglia loro l’aiuto di un neuropsichiatra. Ha diritto di vivere questa fanciulla ,ha diritto alla felicità . Tvb Indiana e dovrebbero esistere al mondo tanti insegnanti con te, insegnanti di vita e non solo di materie scolastiche. ❤

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    • Pensa che per me ansia,paura e dolore mi hanno dato la forza per rialzarmi dalle situazioni brutte:mi hanno dato una specie di carica,uno stimolo a reagire. Lei ha esattamente i sintomi che hai descritto in tua sorella. Ma la sua famiglia non l’ascolta,la compatiscono,addirittura la deridono o la sgridano perché devo lasciare il lavoro e andarlaa prendere tutte le volte che si sente male.E glielo fanno pesare! Idem in fidanzatino che invece di starle accanto esce con gli amici! Per questo ho chiesto un colloquio con i genitori lunedi mattina: in terapia devono andare tutti,come ha scritto sopra Marcelli. Altrimenti se i suoi genitori continueranno così lei continuerà a sentire una nullità e ad avere sensi di colpa nei confronti di tutti.Non ti dico come mi sento quando sta male,piange e mi dice che lei vuole vivere,uscire,andare al mare,essere come tutte le altre ragazze. Io le prometto che ci riuscirà,e spero davvero di convincere i suoi ad aiutarla. So che mi arrabbierò parecchio lunedì,ma cercherò di stare il più calma possibile per il suo bene. Grazie Patty❤

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      • È questo il dramma amica cara ,quando si hanno dietro persone insensibili che non capiscono i disagi che uno prova prendendo sottogamba il problema. Avevo intuito che il malessere di questa ragazza fosse dovuto principalmemte dalla vicinanza di persone ottuse ,questo non facilita le cose indubbiamente. Cerca di stare come hai detto tu piú calma possibile, ma nello stesso tempo sii ferma e decisa! Sono con te ! ❤🌼❤

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    • Grazie carissima 😘😘😘

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  15. ciao!
    ho letto con attenzione questa tua gentile e sensibilissima presa in carico di una grande sofferenza di questa ragazza. (non vorrei definirla “povera ragazza” per non ricadere nel cerchio di commiserazione…)
    Secondo me ora la cosa da fare è solo una: ascoltarla. Richiede tempo e amore incondizionato… e un pò di professionalità nel campo.
    Ma penso che psicologi, psichiatri, medici…in questo momento non serve un atteggiamento professionale…ma umano. Una persona che possa dedicarsi a lei, sopratutto non proponendo niente…semplicemente accostandosi a questa situazione, a questa realtà. Essere nei suoi momenti un punto di condivisione. Penso che questi sintomi fisici e mentali di grande disagio siano innanzitutto un segnale, una richiesta di attenzione e cura. Ma quello che voglio sottolineare è che tutto non deve essere fatto attraverso dogmi e metodologie istituzionali e standardizzate…bensì costruirsi nel momento attraverso un processo duale.
    Questo è ciò che percepisco… se può essere utile ne sono molto contento.

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    • É quello che sto cercando di fare:l’ascolto e cerco di capire.Perché questo suo male mi sembra un grido d’aiuto,una richiesta d’attenzione che diventa sintomo fisico perché quello dell’anima viene ignorato. Ma io non sono una psichiatra e ritengo anche necessario l’aiuto di uno specialista nel settore. Ti ringrazio molto 😊

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  16. consiglia alla famiglia un supporto psicologico, preferibilmente centrato sul training autogeno. Da parte tua cerca il più possibile di operare nella direzione dell’aumento dell’autostima da parte della ragazza e consiglia alla famiglia di muoversi unitamente a te in questa direzione…

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    • Ci sto provando,ma i genitori la prendono molto sottogamba.Lunedi li abbiamo convocati per parlare e convincerli ad andare insieme alla figlia da un terapeuta esperto. Grazie mille per i consigli 😊

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      • purtroppo è un po’ il “male” di ogni genitore sai, ammettere che tua figlia ha un problema vuol dire ammettere che ne fai parte, vuol dire esaminare quanto in realtà siamo responsabili del problema stesso, è molto difficile, lo dico per esperienza diretta e per questo ti consiglio e ti prego per la tua allieva di andare fino in fondo !!!!

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    • Sono mamma anch’io,ma se uno deo miei figli avesse un problema sarei la prima a sentirmene responsabile. Loro,invece,ne prendono le distanze come se la cosa macchiasse in qualche modo la loro reputazione o il loro ego. Infatti anche durante i colloqui tirano sempre fuori l’altra figlia,quella che sta bene,che non ha mai dato problemi e ha fatto carriera. Non è facile fargli capire che i figli non sono tutti uguali e che non sono nemmeno la proiezione dei genitori

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  17. Allora, io non sono una psicologa ma penso una cosa fondamentalmente: in questi casi serve un aiuto tecnico, ma di quelli validi non di uno psicologo che lo è solo sulla carta. Anch’io sono ansiosa, diciamo che se uno lo è, sicuramente ci sono stati eventi in passato di cui siamo più o meno consci che ci hanno segnato e vanno ad intaccare le nostre paure più ataviche. Una psiche malata viene somatizzato in un corpo malato, c’era un articolo di psicologia medica riguardo allo sfogo sul corpo dei malesseri. Per esempio: la tendinite al braccio indica una costrizione a fare le cose. Ma ovviamente non è che si possa generalizzare ed estendere a tutte le tendiniti. Io mi aiuto con l’apertura dei chakra per curare in parte i mali del corpo, sento ad ogni chakra un’apertura ed un’energia invadere, a salire dal primo al settimo, il mio corpo. Io sono cattolica, non nell’accezione più classica, è una fede non facilmente definibile. Io mi permetto di consigliarti di farle sentire una presenza reale, discreta, lontano da occhi di compagni poco ortodossi, e aiutarla a seguire una terapia. Le terapie psicologiche non sono brevi, non si può pretendere risultati in un paio di mesi, a volte richiede anni e un’analisi molto approfondita. Un grosso in bocca al lupo, insegnate nel senso più nobile del termine, maestra non solo di conoscenza, ma anche di coscienza e di vita. Così dovrebbero essere tutti. Fammi poi sapere!

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    • Anch’io mi aiuto molto con meditazione e chakra e infatti glieli ho suggeriti,anche di fare andare un maestro a casa nei giorni in cui proprio non riesce a uscire.Il problema vero secondo me sono i genitori che la trattano da sfigata senza speranza da compatire. Per questo insisto che in terapia ci vadano tutti insieme. Grazie per i consigli 😊

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      • Figurati, ho solo espresso un pensiero senza alcuna pretesa di verità. 🙂 quando i problemi sono così radicati di solito è “colpa” di qualche violenza psicologica o disfunzione a livello dei rapporti nella famiglia di origine che formano la personalità… Ma vai a sapere, nemmeno uno psicologo lo può dire in assoluto senza aver analizzato il caso. Un abbraccio ❤️

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      • C’è chi non ci crede, ma io sento realmente l’energia dell’universo attraversarmi di modo che scelgo quanto prenderne e, quando ero inesperta, quando ero troppo ingorda poi stavo male quasi fossi ubriaca non so se ti è mai capitato. Purtroppo non conosco nessuno che lo pratica, io ho imparato da sola. Però quello che hanno notato i miei familiari erano le pupille dilatate dopo ogni “sessione”, io ci credo, mi fido molto delle sensazioni che provo.

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      • Io ci sono arrivata dopo un corso di meditazione e si, anche a me è capitato di sentirmi un po’ stordita le prime volte quando prendevo troppa energia. Facendo anche arti marziali ho imparato anche a scaricarla. Secondo me funziona eccome!

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      • Io faccio altri tipi di combattimento, mma e krav maga, e riesco ad incanalarla così oppure donandola a qualcuno stando vicino. Mi fa piacere di non essere l’unica, quando provavo a raccontare queste esperienze a qualcuno mi guardavano di storto come se fossi matta! Secondo me sono troppo sottovalutati il potere dell’universo e della natura.

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    • Direi proprio di si! C’é anche chi ancora crede che l’omeopatia non sia una medicina e che la mia Religione non esista più. Direi che c’è moltissima ignoranza in giro

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      • Sono assolutamente d’accordo, il problema peggiore è quello di chi è convinto che esista e sia lecita solo la sua realtà con le sue convinzioni. Che tipo di religione è esattamente, se posso chiedere?

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    • Noi la chiamiamo Antica Religione perché è quella più antica di tutte,che poi è diventata quella Celtica che adesso chiamano Wicca o Neo pagana. In realtà è stata la prima di tutte,quella che crede nella Triplice Dea Madre. Ne ho parlato in diversi vecchi post.La mia famiglia ha antiche origini celtiche e vichinghe e ce la tramandiamo di madre in madre (siamo tutte famiglie matriarcali). É una religione della Natura che considera gli animali non solo fratelli ma maestri 😊

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  18. Quanto mi dispiace per questa ragazza. Sicuramente ha bisogno di aiuto e penso che le sue “crisi” siano un accorata richiesta di attenzione. Anch’io sono ansiosa ma non mi è mai capitato di stare così male. Potrebbe provare col training autogeno, la respirazione può aiutare. Per fortuna ha trovato te, sei sempre generosa e sensibile e sino sicura potrai aiutarla. Già il fatto che abbia trovato un adulto che si prende a cuore la sua situazione è sicuramente un passo avanti. Buona fortuna e fammi sapere come va.

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    • Sia ieri che oggi ho rotto le balle ai suoi genitori ed ho capito molte cose…..volevo fare un aggiornamento anche perché è rimasta molto colpita dalle attenzioni che voi tutti le avete dedicato e che le ho fatto leggere per farle capire che non c’è niente di cui vergognarsi. Ma oggi ho ritenuto doveroso scrivere su altro.Nei prossimi giorni scriverò di lei. O magari li farà lei

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  19. Ciao tesoro, mi spiace tantissimo per la tua allieva, ma la posso capire perché da ragazzina ho avuto degli attacchi di panico che mi impedivano praticamente di vivere. Li ho risolti con i fiori di Bach e questo processo di scoperta e guarigione mi ha fatto scegliere come strada nella vita il diventare floriteraputa per aiutare chi come me stava male. Un abbraccio grandissimo a lei e uno a te che le stai così vicino.

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