Imbolc

 

Sono Colei
che è è la madre
naturale di tutte le cose,
maestra e governatrice
di tutti gli elementi,
la progenie iniziale dei mondi,
il capo dei poteri divini,
Regina dei tutti coloro che sono nell’aldilà,
la più importante di coloro
che abitano sopra,
manifestazione da sola
e sotto una sola forma
di tutti gli Dei e di tutte le Dee.

Lucius Apuleius a Brighde

Stanotte, la notte tra il 31 Gennaio e il 1° Febbraio,per noi
comincia la festa di Imbolc, o della Dea Brighde, dea della fertilità,
del fuoco della conoscenza, poesia, delle arti marziali e della femminilità,
festa che sta tra il Solstizio d’Inverno e l’Equinozio di Primavera.
In verità la festa inizia già dal tramonto del 31.
Cailleach, la dea dell’Inverno, raccoglie tanta legna: se vorrà far
durare a lungo l’Inverno farà in modo che il 1° di Febbraio ci sia
bel tempo così da poter raccogliere e mettere via tantissima legna
per il freddo a venire, che trasporterà nel suo becco robusto quando
prenderà la forma di un uccello.
Se invece il tempo sarà brutto vuol dire che Cailleach si è
addormentata dopo il lungo lavoro e al suo posto arriverà la
dea Brighde, portatrice delle prime luci che segnano la fine dell’Inverno.
Quindi la Terra lentamente si risveglia dal riposo invernale, anche
se quest’anno l’Inverno sembra essere brevissimo, e si prepara al
prossimo risveglio primaverile.
Gli animali in letargo cominciano a fare capolino dalle tane e gli
altri cominciano a perdere il lungo pelo invernale.
E’ una festa di purificazione dello spirito e della casa che si preparano
alle giornate più lunghe e con più luce e tepore, e alla fertilità della
Terra e di tutti noi animali.
Timidi ma forti bucaneve spuntano candidi dal manto nevoso.
Il buio va lentamente lasciando spazio alla luce.
Per questo accendiamo tante candele profumate come richiamo
della luce del Sole ( da qui anche il nome dato in seguito di Candelora).
In questo periodo usiamo addobbare i nostri antichi pozzi: a casa
ne abbiamo uno antichissimo, ancora più antico della casa stessa,
che è del ‘400.
Usiamo la sua acqua per purificare gli ambienti, i nostri corpi
e quelli dei nostri animali.
E usiamo vestire di bianco, simbolo di purezza, e tenere i capelli sciolti
( cosa che io e i bambini facciamo sempre, mentre mio marito di
solito li tiene legati con una lunga coda o treccia).
Di solito prepariamo gli gnocchi di patate e spinaci e li innaffiamo con
il nostro vino o birra.
Poi ci sono le verdure e la frutta di stagione, e, ovviamente, i dolci
con la marmellata preparata lo scorso autunno, le chiacchere,
i tortellini e le torte.
Senza mai dimenticare di condividere il nostro cibo con tutti i fratelli
animali, domestici e selvatici: deve esserci festa per tutti!
Immancabili sono le croci in senso orario e le bamboline fatte con le
spighe dell’ultimo raccolto di fieno e avena o cereali.

Ma passiamo al narrare la leggenda della Dea Brigde.
Brighde, o Brigid, era figlia della dea Morrighan, la Triplice Dea delle
Battaglie,e di Dagda, o Eochaid, una dio guerriero buono che
proteggeva i raccolti e custodiva il Calderone della Resurrezione.
Suo fratello, Ogma, era un potentissimo guerriero.
Brigde sposò il re d’Irlanda Bres ed ebbe tre figli: Creidhne, Luchtaine
e Goibhniu, detti anche i tre artisti del bronzo. Infatti, si narra,
forgiavano potentissime armi. In particolare si crede che Goibhniu
possedesse poteri magici e l’idromele della vita eterna.
Brighde era la dea protettrice dei Druidi, degli artisti, dei guerrieri,
dei guaritori e degli artigiani, in particolare dei fabbri.
Nonchè della fertilità perchè in questo periodo le pecore, le mucche
e le capre partoriscono e fanno più latte.
Il latte è simbolo di nascita e di vita stessa, il nutrimento per la vita che
cresce e si sviluppa.
Questi animali le sono quindi sacri, insieme al gallo, che annuncia
il giorno, e il serpente, simbolo della vita e della rigenerazione della Terra.
Come oggetti che rappresentano la Dea troviamo la Coppa, che simboleggia
il ventre femminile, il Sacro Calice della Vita, lo Specchio, strumento di divinazione e dell’Altro Mondo, il Filatoio che rappresenta la Ruota dell’Anno che scorre insieme ai fili che tengono la nostra vita legata all’esistenza terrena.

Recita un proverbio gaelico su questo giorno di festa:

Thig un nathair come pedaggio
Là donn Sposa,
Ged robh Trì troighean dhen t-sneachd
Leac Air una tana.

Il serpente verrà dal buco
Nel Giorno marrone della sposa,
Anche se ci dovrebbero essere tre piedi di neve
Sulla superficie piana della terra. 

 

 

 

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15 pensieri su “Imbolc

  1. SPLENDIDO !!! 🙂

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  2. Bellissima parole e meravigliosa questa festa 😍
    Un abbraccio con risveglio ❤️

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  3. interessante leggere le diverse tradizioni legate alle stagioni e ai lavori della terra.Come sempre a corredo pubblichi immagini molto belle.
    Buona domenica 🙂

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  4. Molto piacevole leggere questa preparazione ad una festa che apre le porte ad un cambio di rotta del tempo. L’inverno hai ragione è stato brevissimo, ma vedere i bucaneve è sempre bellissimo. Grazie cara. Buona domenica. Isabella

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  5. Interessante leggere come tu sia legata alle tue tradizioni, che spesso vengono invece calpestate in nome di chissà cosa.
    Buona festa.

    K!

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  6. Bellissimo post! Hai rappresentato tutto perfettamente

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  7. Mi piacciono sempre le spiegazioni e le descrizioni della the traduzioni, mi trasportano in un mondo magico.

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